“Si chiede la mia morte politica”: dopo l’ineleggibilità richiesta nei suoi confronti, Marine Le Pen esprime il suo “sentimento di rivolta”

“Si chiede la mia morte politica”: dopo l’ineleggibilità richiesta nei suoi confronti, Marine Le Pen esprime il suo “sentimento di rivolta”
“Si chiede la mia morte politica”: dopo l’ineleggibilità richiesta nei suoi confronti, Marine Le Pen esprime il suo “sentimento di rivolta”
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I macronisti Gérald Darmanin, Christian Estrosi e Karl Olive, ma anche Jean-Luc Mélenchon hanno espresso le loro riserve sull’idea di una sentenza di ineleggibilità con effetto immediato.

È la mia morte politica che viene richiesta“, si è pronunciata venerdì su TF1 Marine Le Pen dopo la sentenza di ineleggibilità con esecuzione immediata chiesta nei suoi confronti dalla Procura nel corso del processo contro gli assistenti degli eurodeputati RN. La Procura ha inoltre chiesto, nei confronti della sfortunata tripla candidata alle presidenziali, cinque anni di reclusione, di cui due chiusi, e 300mila euro di multa. Lunedì sono attese le difese della difesa, prima della sentenza del tribunale penale che dovrà essere pronunciata in anticipo. 2025.

La mia sopravvivenza politica, ovviamente, dipenderà dall’attuazione di questa condanna a morte politica, con esecuzione provvisoria o meno.“, ha detto la Le Pen in un’intervista al quotidiano delle 20:00. “E questo è, credo, l’obiettivo fin dall’inizio di questa operazione lanciata da un socialista, il signor (Martin) Schulz, (all’epoca) presidente del Parlamento europeo, d’accordo con la signora socialista (Christiane). Taubira, allora ministro della Giustizia“, ha continuato.

Evocando un atto d’accusa”scandaloso“e”incommensurabile con la minima accusa dello stesso tipo“, il deputato del Pas-de-Calais ha espresso un “sentimento di rivolta“, secondo lei sentito anche da”milioni di francesi“, “e anche al di fuori del mio stesso campo politico, poiché l’indignazione suscitata da questa accusa è in qualche modo penetrata in tutta la classe politica”.

In realtà, mi sono reso conto che non era la parte in causa ad essere giudicata, ma l’obiettivo politico ad essere giudicato.“, ha protestato ancora quello che compare insieme ad altri 24 imputati, sospettati di aver assunto assistenti di deputati le cui missioni erano in realtà ad esclusivo vantaggio del partito di estrema destra.

Alla domanda sulla volontà di “fare pressione sul sistema giudiziario”, mentre la RN ha lanciato una petizione online per protestare contro queste richieste della procura, Marine Le Pen ha risposto “Mai in vita mia”.

Ma era necessario dare la possibilità a coloro che erano indignati (…) di esprimere questa indignazione, ma nel modo più pacifico possibile, cioè attraverso una petizione“, si giustificò ancora una volta.

Prova di marine le pen rn

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