La procura di Parigi ha deciso venerdì 15 novembre che Dahbia Benkired, la principale sospettata dell’omicidio di Lola, sarà processata in tribunale, riferisce franceinfo. La ragazzina di 12 anni è stata trovata morta in un baule a Parigi.
Dahbia Benkired sarà ben giudicata nelle assise. È la decisione presa dalla Procura di Parigi venerdì 15 novembre, riferisce franceinfo secondo le informazioni comunicate dall’istituzione giudiziaria. Il corpo della dodicenne è stato ritrovato in una scatola di plastica nel cortile del suo palazzo nel 19° arrondissement della capitale, il 14 ottobre 2022. Dahbia Benkired è la principale sospettata del caso.
L’imputato ha allora confessato i fatti
Il 26enne algerino, in Francia dal 2016, sarà giudicato “l’omicidio di una minorenne di 15 anni accompagnato o preceduto da stupro, tortura o atti barbarici, a danno della giovane Lola, nonché per lo stupro commesso su una minorenne con tortura o atti barbarici”. All’epoca presa in custodia dalla polizia, la donna che era stata costretta a lasciare il territorio francese per due mesi (OQTF) aveva ammesso di aver imposto all’adolescente “farsi la doccia prima di commettere violenza sessuale e altre violenze contro di lei che portano alla morte”secondo un comunicato stampa del pubblico ministero all’epoca dei fatti. Secondo l’autopsia Lola morì effettivamente per asfissia.
I fatti sarebbero avvenuti al sesto piano del palazzo, dove abitava Dahbia Benkired. È stato il padre di quest’ultima, custode dello stabile, a ritrovare il corpo della figlia, poche ore dopo che la madre aveva lanciato l’allarme perché la figlia non era tornata da scuola.
Una personalità “grave patologica”.
Se l’accusa ha dovuto confermare che Dahbia Benkired sarebbe stata processata in assise, è perché la giovane ha dovuto sottoporsi a diversi accertamenti psichiatrici per determinare la sua responsabilità penale, ricorda Le Parisien. L’ultimo, effettuato all’inizio del 2024, lo ha confermato e ha qualificato la personalità dell’algerino come “grave patologico” e associato a “alto pericolo criminologico”. Ora rischia l’ergastolo.
La sentenza della procura di Parigi è stata accolta con favore dall’avvocato della famiglia di Lola, Me Clotilde Lepetit. Secondo quest’ultimo, questo “le indagini (…) dimostrano la serietà del lavoro dedicato a questo straordinario caso criminale”. Da parte loro, gli avvocati di Dahbia Benkired hanno detto all’AFP che sperano “che i dibattiti necessari alla verità giudiziaria si svolgano con calma, lontano dall’agitazione mediatica e dalle sciocchezze dei social network”. Il collocamento degli imputati sotto l’OQTF due mesi prima dei fatti e la mancata esecuzione di questo avevano suscitato indignazione e critiche molto forti da parte dello schieramento politico di destra.