È noto che volare ha un impatto sul clima. Tuttavia, il settore dell’aviazione è fiorente. Nel 2023 hanno viaggiato in aereo più di 4 miliardi di passeggeri e, lo scorso giugno, la International Air Transport Association (Iata) ne aveva previsti 5 miliardi per il 2024. Una cifra che potrebbe raddoppiare in 20 anni. Secondo uno studio pubblicato nel 2020 sulla rivista Atmospheric Environment, il settore dell’aviazione rappresenta solo il 2,4% delle emissioni di CO2, ovvero il 2,9% includendo le emissioni legate alla produzione e distribuzione del cherosene. O meno dell’impatto della tecnologia digitale. Ma questa osservazione è fuorviante.
Il 2,9% delle emissioni globali di CO2 potrebbe non sembrare molto. Ma in realtà è più della maggior parte dei paesi. Secondo un rapporto della rete cittadina Stay on Earth, se l’aviazione fosse un Paese lo sarebbe il sesto più grande emettitoretra Giappone e Germania. E ben prima della Francia, il cui contributo ammonta solo all’1%.
Impatti diversi dalla CO2 di cui tenere conto
E, soprattutto, l’impatto del settore aereo sul riscaldamento globale non si limita alle emissioni di CO2: queste infatti rappresentano solo un terzo. Bisogna tenere conto di altri parametri, come i rilasci in alta quota di ossidi di azoto (NOx), ma anche di vapore acqueo: le famose scie di condensazione che disegnano linee bianche nel cielo. “Tenendo conto di questi impatti non legati alla CO2, la responsabilità del settore aereo nel riscaldamento globale è circa tre volte superiore alle sole emissioni di CO2”, spiega il rapporto. In totale, nel 2018, l’aviazione lo avrebbe fatto contribuito al riscaldamento globale del 5,9%.
Un’osservazione tanto più sorprendente in quanto, contrariamente all’immagine che il settore cerca di proiettare, l’aereo resta un modo di trasporto molto diseguale. Secondo un altro studio pubblicato sempre sulla rivista Atmospheric Environment, solo l’11% della popolazione mondiale ha preso un aereo nel 2018. E appena l’1% ha causato il 50% delle emissioni globali del settore aereo. Per fare un confronto, il settore digitale, il cui impatto ambientale è relativamente simile, riguarda una percentuale molto più ampia della popolazione. Secondo i dati dell’Unione internazionale delle telecomunicazioni, nel 2021 hanno utilizzato Internet circa 4,9 miliardi di persone, ovvero il 63% della popolazione.
Jet privati, “da 5 a 14 volte più inquinanti”
Dobbiamo anche tenere conto dei jet privati e dei voli spaziali effettuati da una minoranza di miliardari. Secondo il rapporto Rester sur Terre, “gli aerei privati sono da 5 a 14 volte più inquinanti per passeggero rispetto ai voli regolari”, e vengono generalmente utilizzati su brevi distanze per le quali esiste la alternative a basso contenuto di carbonio.
Per limitare l’impatto dei viaggi aerei, esistono soluzioni, come scegliere voli diretti, viaggiare leggeri o scegliere buone compagnie aeree. È anche possibile acquistare crediti di carbonio per compensare le emissioni, ma questo metodo rimane controverso poiché la compensazione non consente la riduzione. Infine, gli industriali sviluppare i biocarburantima il loro impiego resta molto limitato, in particolare a causa del loro costo molto più elevato rispetto al cherosene.