Processo agli assistenti parlamentari di RN: Marine Le Pen evoca una “condanna di morte politica” e un “atto d’accusa rivoltante”

Processo agli assistenti parlamentari di RN: Marine Le Pen evoca una “condanna di morte politica” e un “atto d’accusa rivoltante”
Processo agli assistenti parlamentari di RN: Marine Le Pen evoca una “condanna di morte politica” e un “atto d’accusa rivoltante”
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L’ex capo del Rassemblement National afferma di non aver violato alcuna legge francese né alcun regolamento del Parlamento europeo.

Il presidente del Gruppo Raduno Nazionale dell’Assemblea è intervenuto venerdì 15 novembre alle 20:00 su TF1.

E questo a tre giorni dalle pesanti requisizioni emesse dalla Procura nei suoi confronti, nell’ambito del processo contro gli assistenti parlamentari dell’ex FN: cinque anni di carcere, di cui tre sospesi, 300.000 euro di multa e cinque anni di reclusione. ineleggibilità con esecuzione provvisoria – cioè con applicazione immediata anche in caso di ricorso.

“Questa accusa è rivoltante”, ha reagito in particolare venerdì sera, ritenendo che si tratti di una “condanna a morte politica”.

Si dichiara innocente e ritiene di aver violato “nessuna delle leggi francesi e nessun regolamento del Parlamento europeo”.

“Abbiamo semplicemente fatto politica”, ha sottolineato anche l’ex capo del Raggruppamento Nazionale.

Difendersi: “I criminali e gli stupratori hanno il diritto di ricorrere in appello. E mi darebbero una condanna irreparabile! Non è stata la persona processata, è stato il bersaglio politico”.

Le argomentazioni della difesa in questo processo inizieranno lunedì 18 novembre.

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