Autostrade, legge energia-clima, megabacini: cosa contiene il programma del Nuovo Fronte Popolare per l’Ecologia?

Autostrade, legge energia-clima, megabacini: cosa contiene il programma del Nuovo Fronte Popolare per l’Ecologia?
Autostrade, legge energia-clima, megabacini: cosa contiene il programma del Nuovo Fronte Popolare per l’Ecologia?
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Primi quindici giorni di “rottura”

Se dovessero prendere il potere, i partiti (tra cui Les Écologues, la France insoumise, il Partito Socialista, il Partito Comunista Francese, Place publique e Génération·s) riuniti nel Nuovo Fronte Popolare (NFP), pianificano una serie di misure forti nella primi quindici giorni per “rispondere alle emergenze che danneggiano la vita e la fiducia dei francesi”. Propongono in particolare moratorie sui megabacini, così come sui grandi progetti infrastrutturali autostradali, tra cui l’A69 tra Tolosa e Castres, finora difesa dal Partito socialista e denunciata dal resto della sinistra (nostri articoli).

agricoltura

La sinistra intende presentare una riforma della Politica Agricola Comune (PAC) dell’Unione Europea, espressamente rielaborata in aprile (il nostro articolo) per allentare numerose misure ambientali. Il PFN promette di sostenere il settore biologico, in difficoltà dal 2020, di ripristinare il piano Écophyto (che mira a ridurre l’uso di pesticidi ed è stato sospeso dal governo durante la crisi agricola di febbraio) e di vietare il glifosato. Il programma promuove la gestione pubblica al 100% dell’acqua e propone di procedere verso una tariffazione progressiva e differenziata delle risorse idriche in base agli usi. Alla fine si impegna a farlo “rompere con gli abusi sugli animali” abbandonando gli allevamenti intensivi e vietando l’allevamento in gabbia entro la fine del mandato.

Clima

Entro i primi cento giorni è previsto il voto su una legge sul clima energetico (per definire la strategia energetica francese di fronte all’emergenza climatica) al fine di “gettare le basi per una pianificazione ecologica”parallelamente a un piano climatico per raggiungere la neutralità carbonica (ovvero l’equilibrio tra carbonio emesso e carbonio assorbito) entro il 2050. Il PFN fa inoltre propri il principio della “regola verde”, acclamato da anni da Jean-Luc Mélenchon, che stabilisce giuridicamente che non possiamo prendere dalla natura più di quello che può dare.

Energia

La sinistra è impegnata a sostenere lo sviluppo delle energie rinnovabili su scala francese ed europea e a fare della Francia il leader europeo delle energie marine (con l’eolico offshore). Niente, invece, sul nucleare, oggetto di annoso disaccordo tra le diverse formazioni del Fronte Popolare – se non il ritorno alla fusione tra l’Agenzia per la Sicurezza Nucleare (ASN) e l’Istituto di Ricerca sulla Sicurezza Nucleare (IRSN), adottata da l’Assemblea nazionale in aprile.

Olivier Faure, primo segretario del Partito Socialista, presenta venerdì 14 giugno a Parigi il programma del Nuovo Fronte Popolare circondato dai rappresentanti degli altri partiti firmatari dell’Accordo. ©Julien de Rosa/AFP

Finanza

A tal fine, quest’estate il Nuovo Fronte Popolare voterà una legge finanziaria modificata“abolire i privilegi dei miliardari”. Ciò comporterà in particolare il ripristino della tassa di solidarietà patrimoniale (ISF), alla quale si aggiungerebbe una componente climatica – una misura che faceva parte della maggior parte dei programmi della sinistra durante le elezioni presidenziali del 2022 (il nostro articolo). Il programma si impegna inoltre a porre fine alle scappatoie fiscali “inefficiente, ingiusto e inquinante” – questi non sono specificati, ma possiamo immaginare che l’esenzione fiscale sul kerosene (nostro articolo), a lungo criticata da parte della sinistra, possa essere uno di questi. Infine, il PFN intende regolamentare le banche in modo tale che non possano essere concessi finanziamenti ai combustibili fossili (petrolio, carbone e gas), in particolare per lo sviluppo di nuovi progetti.

Trasporti

Attuazione di un piano ferroviario e merci, avvio dei servizi espressi regionali, moratoria sulla chiusura delle piccole linee: sul treno il Nuovo Fronte Popolare vuole dare il massimo. Vuole inoltre garantire l’accesso ai trasporti pubblici attraverso misure mirate di gratuità (per i giovani, i precari, ecc.) e una riduzione dell’Iva al 5,5% (rispetto al 10% attuale) per la mobilità collettiva, che consentirebbe, ad esempio, agli utenti di evitare aumenti di prezzo legati all’aumento dei costi energetici.

Biodiversità

La sinistra intende migliorare la tutela degli ecosistemi raddoppiando le aree marine protette, sviluppando un settore selvicolturale (del legno) “rispettoso” biodiversità e suoli e difendendo le aree naturali, umide e agricole. Promette di ripristinare lo stato ecologico e chimico dei corsi d’acqua e “far contribuire gli industriali alla decontaminazione delle falde acquifere e dei suoli”. Si impegna anche per il ripristino “migliaia di posizioni eliminate” in diversi servizi pubblici, tra cui l’Ufficio nazionale delle foreste, l’Ufficio francese per la biodiversità, Météo-France e Cerema (il Centro studi e competenze sui rischi, l’ambiente, la mobilità e lo sviluppo, che sostiene le politiche pubbliche nelle comunità).

All’estero

Qualificato come“avamposti della pianificazione ecologica”, i territori d’oltremare sono oggetto di un certo numero di proposte concrete, tra cui la creazione di un fondo di compensazione e prevenzione contro l’inquinamento (vittime del clordecone e del glifosato nelle Antille, test nucleari in Polinesia, ecc.). Il PFN promette un piano di rinnovamento delle condutture e un tetto al prezzo dell’acqua laddove il servizio non funziona, mentre diversi territori (Mayotte, Guadalupa, Martinica, ecc.) si trovano spesso ad affrontare tagli all’acqua (il nostro rapporto a Mayotte).

Diplomazia

Una sezione del programma è dedicata alla diplomazia, che negli ultimi mesi ha cristallizzato le tensioni tra i diversi partiti dell’Unione. Oltre alla difesa del cessate il fuoco a Gaza e al sostegno dell’Ucraina, diversi elementi riguardano direttamente l’ecologia. Il programma promuove “una diplomazia che preservi il nostro ambiente” attraverso il riconoscimento del reato di ecocidio, la tutela dei fondali marini e il sostegno alla creazione di un tribunale internazionale per la giustizia climatica e ambientale. Infine, si prevede la creazione dello status di sfollato climatico.

Ambizioni da realizzare a livello finanziario

Lo riconosce Nicolas Dufrêne, direttore dell’Istituto Rousseau, un think tank dedicato alla transizione ecologica Verde un programma “serio” e ambizioni “coerentemente con le posizioni finora mantenute dai diversi partiti nell’Assemblea nazionale”. La sua credibilità dipenderà quindi dai mezzi messi sul tavolo: “Da un lato ci sono gli obiettivi adottati, ma dall’altro c’è anche la questione del budget stanziato per raggiungerli. Ciò richiederà una stima più precisa del fabbisogno finanziario per la transizione, che non abbiamo ancora in programma a causa delle tempistiche ristrette.giudica l’alto funzionario.

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