McIlroy, Van de Velde, Mickelson… I 5 colpi più grandi nella finale di un Major

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Il fallimento di Rory McIlroy nella finale degli US Open ricorda altri famosi crolli di un leader nelle buche finali di un torneo del Grande Slam. Ovviamente in Francia pensiamo a Jean Van de Velde. Ma non è l’unico ad aver ceduto sotto pressione. I nostri 5 migliori “incidenti” ricordano alle vittime e ai loro fan brutti ricordi.

1) Van de Velde, l’incubo di Carnoustie

Per noi, anche se vorremmo dimenticare questa storia, il disastro della 72esima ed ultima buca del British Open vissuto da Jean Van de Velde rimane, oggi, il peggior fallimento nella storia di un leader Major. Perché il basco aveva tre colpi di vantaggio prima dell’ultima buca. Tre.

Naturalmente, dopo un drive rimasto miracolosamente asciutto, il francese è stato sfortunato quando il suo secondo tiro, rischioso, ha colpito la tribuna prima di tornare indietro, nel rough pesante. Il suo terzo tiro finito nel torrente, il suo triplo spauracchio, il suo primo tiro fuori limite all’inizio dei play-off, il resto lo sappiamo. Strategicamente, VDV ha giocato questa 18a buca a Carnoustie al contrario.

Questi minuti sono diventati leggendari nella storia del golf. Abbiamo quasi dimenticato il nome del vincitore di quell’anno, lo scozzese Paolo Lawrie.

2) Norman, l’esplosione ad Augusta

Sei tiri in vantaggio prima dell’ultimo round. Sei… E dalla buca n. 11 questo vantaggio era già svanito. Greg Norman crollò completamente durante l’edizione del Masters del 1996, subendo cinque spauracchi e due doppi spauracchi per segnare un terribile 78 e andarsene Nick Faldoautore di un impressionante 67, intasca la scommessa ad Augusta per la terza volta.

Norman non ha avuto un crollo esattamente nello sprint finale, ma dall’inizio del quarto giro. Fu un crollo lento, inesorabile.

3) Scott, l’agonia di Lytham St Annes

Adamo Scott non aveva ancora trionfato in un Major (avrebbe vinto il Masters l’anno successivo) ma era uno dei giocatori dominanti del tour mondiale quando si presentò con quattro colpi di vantaggio e quattro buche da giocare al Royal Lytham St Annes durante al British Open 2012 Il percorso non è così complicato come a Carnoustie nel 1999. La vittoria sembra assicurata.

Ma l’australiano perderà i nervi e concederà quattro spauracchi nelle sue ultime quattro buche, lasciando la vittoria per un colpo. Ernie Els. In particolare, ha sbagliato un putt da 1,20 m alla buca 16 e ha trovato un bunker sul fairway alla buca 72. Doloroso.

4) Mickelson, l’errore di Winged Foot

Phil Mickelson probabilmente non vincerà mai gli US Open e sarà sicuramente l’edizione del 2006 quella che gli lascerà più rimpianti. Prima di attaccare la 72esima e ultima buca del Winged Foot, ha un punto di vantaggio sul futuro vincitore, l’australiano Geoff Ogilvy.

Colin Montgomerie, anch’egli in testa pochi minuti prima, ha subito un doppio spauracchio nell’ultima buca del torneo. “Lefty” farà lo stesso, mandando il suo drive completamente a sinistra (uno slice per lui). Il suo secondo colpo colpirà un albero, il terzo si incastrerà in un bunker… Un disastro.

sono un tale idiota » (“Sono un idiota”) dirà poi il tre volte vincitore del Masters.

5) McIlroy, il rubacuori di Pinehurst

Tre spauracchi nelle ultime quattro buche sono una cosa. Ma c’è anche il modo in cui Rory McIlroy ha ceduto in questa finale degli ultimi US Open. Dopo dieci anni di sofferenze e fallimenti nel Maggiore, tutto sembrava sorridergli in quest’ultimo giorno a Pinehurst. E poi ci sono stati i 76 centimetri mancati a 15. E ancora quest’ultimo piccolo putt (più difficile) scappato a 18.

È stato doloroso da vedere. È ovvio che il cervello del nordirlandese ha collegato i fallimenti del passato quando è passato in testa. Questo fallimento è straziante per tutti coloro che amano Rory. E sono molti.

©Jared C. Tilton / GETTY IMAGES NORD AMERICA / Getty Images tramite AFP

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