La NASA lancia un progetto di sacchi giganti della spazzatura per ripulire lo spazio (l’idea a cui nessuno aveva pensato)

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Per risolvere l’urgente problema dei detriti spaziali, la NASA si è rivolta alla società TransAstra, che offre una soluzione semplice e unica: l’utilizzo di sacchi per la spazzatura spaziale. Facile a dirsi, ma rivoluzionario nei fatti, questo progetto potrebbe trasformare in orbita la gestione dei rifiuti.

Detriti spaziali: un pericolo crescente per lo spazio e i satelliti

Lo spazio intorno alla Terra sta diventando sempre più affollato. Con migliaia di satelliti in orbita, più della metà dei quali ormai fuori servizio, il numero di detriti spaziali è diventato allarmante. Questi detriti includono parti di satelliti, pezzi di razzi e persino frammenti di asteroidi. Questi elementi possono viaggiare a velocità estremamente elevate, rappresentando un rischio per i satelliti operativi, le missioni spaziali e, in ultima analisi, l’esplorazione spaziale.

Per rispondere a questa sfida, la NASA ha lanciato un bando di gara destinato a finanziare soluzioni per recupero e pulizia dei detriti spaziali. Tra le proposte, quella di TransAstra ha ricevuto attenzione per la sua semplicità e potenziale fattibilità.

Il concetto del sacco spazzatura spaziale: un’idea semplice ma innovativa

Se gettare qualcosa nella spazzatura è un gesto quotidiano sulla Terra, TransAstra propone di adattare questo concetto allo spazio. L’idea è quella di catturare i detriti sacchi della spazzatura giganti appositamente progettato per funzionare a gravità zero. L’azienda prevede di realizzare capsule a forma di sfera che si aprirebbero per intrappolare i detriti spaziali, quindi si chiuderebbero utilizzando un sistema di montanti o ammortizzatori. L’obiettivo è catturare più detriti in un’unica missione per massimizzare l’efficienza.

Joel Sercel, CEO di TransAstra, spiega: “Questo sistema non necessita di collegare un punto di ancoraggio al bersaglio, rendendo superflue complesse manovre di attracco. Basta avvolgere il sacchetto attorno ai detriti e chiuderlo. » Questa soluzione sarebbe meno impegnativa dal punto di vista tecnico rispetto ad un sistema di cattura diretta, perché non richiede la stabilizzazione dei detriti.

Verso una stazione di elaborazione in orbita: il progetto ThinkOrbital

Dopo la cattura, l’obiettivo è trasportare i sacchi pieni di detriti verso una stazione di lavorazione orbitante, che sarà progettata in collaborazione con l’azienda PensaOrbital. ThinkOrbital propone di costruire una piattaforma di 37 metri di diametro, fornendo 4.000 m³ di spazio per accogliere ed elaborare i detriti. Questa stazione sarebbe dotata di strumenti per analizzare, riparare o riciclare i detriti direttamente nello spazio, evitando la necessità di riportarli sulla Terra.

Questa idea di elaborazione in orbita presenta numerosi vantaggi. Da un lato lo consentirebbe notevole risparmio di carburanteperché riportare i detriti sulla Terra richiede quantità significative di carburante. D’altro canto riduce i costi di gestione dei detriti, evitando di creare nuovi rischi in orbita bassa, dove i detriti potrebbero scontrarsi con altri oggetti.

Il risparmio e i benefici ambientali del progetto TransAstra

Secondo uno studio di TransAstra e ThinkOrbital, la loro soluzione potrebbe ridurre i costi di sei volte rispetto ai metodi tradizionali di gestione dei detriti. La stazione orbitante ridurrebbe infatti il ​​consumo di carburante dell’82%, riducendo del 40% il tempo necessario per eliminare i rifiuti.

Questo approccio innovativo limiterebbe i rischi delle missioni spaziali contribuendo nel contempo a ridurre l’impronta ecologica delle attività spaziali. Alcuni dei materiali recuperati potrebbero anche essere riutilizzati in progetti futuri, promuovendoli così gestione circolare delle risorse in orbita.

Verso un prototipo e prove a terra

Per convalidare questa idea, TransAstra prevede di costruire un prototipo che sarà testato in condizioni controllate sulla Terra. Questi test consentiranno di adattare la tecnologia prima della possibile implementazione in orbita. Questo primo passo è essenziale per dimostrare la fattibilità di questo metodo innovativo di cattura ed elaborazione dei detriti spaziali.

Se i test avranno esito positivo, la NASA potrebbe presto iniziare a utilizzare questi sacchi per la spazzatura spaziale per ripulire lo spazio. Questo progetto potrebbe segnare l’inizio di una nuova era in cui la gestione dei rifiuti in orbita diventa una priorità e dove il sicurezza dei satelliti e delle missioni spaziali è rinforzato.

Una soluzione ingegnosa a una sfida colossale

L’idea di TransAstra, semplice e rivoluzionaria, offre una soluzione pragmatica a un problema in continua crescita. L’implementazione dei sacchi per la spazzatura spaziale potrebbe non solo ridurre la quantità di detriti in orbita, ma anche aprire la strada a una migliore gestione delle risorse spaziali. Questo approccio minimalista potrebbe trasformare il modo in cui gestiamo i rifiuti in orbita e garantire la sostenibilità dell’esplorazione spaziale.

Mentre il prototipo TransAstra entra nella fase di test, rimane una domanda: fino a che punto ci porterà questa tecnologia nella nostra ricerca per ripulire lo spazio e garantire il futuro delle missioni spaziali?

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