Euro 2024. Polonia-Olanda: quali lezioni per Didier Deschamps e il suo staff?

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Primo incontro del Gruppo D di Euro 2024, l’Olanda ha sconfitto per un pelo la Polonia (1-2), domenica 16 giugno ad Amburgo. Quali insegnamenti potranno trarre Didier Deschamps e lo staff della squadra francese da questo incontro? Dopo l’ingresso in lizza contro l’Austria (questo lunedì a Düsseldorf), i Blues sfideranno gli olandesi a Lipsia (21 giugno, ore 21), poi i polacchi a Dortmund (25 giugno, ore 18).

L’Olanda, anch’essa asimmetrica e pericolosa

È la nuova parola tattica di tendenza. L’Olanda ha giocato domenica con una difesa asimmetrica. In fase offensiva, sulla destra, Denzel Dumfries si è portato molto alto, mentre Nathan Aké ha limitato le scalate. Lo specchio inverso di quanto provato da Deschamps nelle amichevoli, con Jules Koundé che stringe da destra al centro per lasciare che Théo Hernandez si esprima offensivo sulla fascia sinistra.

Domenica la strategia di Ronald Koeman è stata tanto efficace quanto paradossale. In difetto sul primo gol polacco, spesso mal piazzato (che farà la gioia di Kylian Mbappé), il Dumfries ha creato numerose situazioni offensive, ma è stato Aké a chiudere la partita con due assist. La prima per Gakpo, eletto migliore in campo, indifendibile, che continua a segnare e colpire da lontano (4 tiri), così come per il pareggio (1-1, 29′). Il secondo per il supersostituto Wout Weghorst, che ha consegnato la sua squadra due minuti dopo essere entrato in gioco (1-2, 83′). Ha segnato punti nel duello a lunga distanza per la posizione numero 9 con Memphis Depay, creativo ma impreciso.

Cody Gakpo ha pareggiato con un gol dalla distanza per l’Olanda contro la Polonia, domenica 16 giugno ad Amburgo (1-2). | FOTO: REUTERS/KACPER PEMPEL
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Cody Gakpo ha pareggiato con un gol dalla distanza per l’Olanda contro la Polonia, domenica 16 giugno ad Amburgo (1-2). | FOTO: REUTERS/KACPER PEMPEL

I Blues dovranno diffidare anche di un centrocampista olandese tecnicamente a suo agio, creativo e complementare. Compagni di squadra del PSV Eindhoven, Joey Veerman e Jerdy Schouten rastrellano un buon numero di palloni, il secondo facendo attenzione a compensare le salite del Dumfries, sulla destra. Un gradino più in alto, il milanese Tijani Reijnders è stato eccellente domenica, soprattutto con le sue proiezioni (4 tiri, 91% di passaggi riusciti). Xavi Simons, atteso sulla fascia destra, ha giocato più centralmente, a metà spazio. Una posizione che gli permette di combinarsi efficacemente con Depay (22′, 26′). In difesa, la cerniera Stefan De Vrij – Virgil van Djik controllava Adam Buksa.

Polonia, muro compatto ed efficace sui calci piazzati

Mancava solo una creatura, ma non tutto era spopolato. Ad Amburgo, Robert Lewandowski non ha giocato da titolare una partita in una grande competizione internazionale per la prima volta nella sua carriera. Infortunato al ginocchio e in panchina, il capocannoniere della selezione ha visto il suo sostituto Adam Buksa aprire le marcature con un colpo di testa su calcio d’angolo (1-0, 16′), confermando la forza dei polacchi sui calci piazzati.

Al posto dell’infortunato Robert Lewandowski, Adam Buksa ha aperto le marcature con un colpo di testa contro l’Olanda questa domenica 16 giugno ad Amburgo. | FOTO: ANNEGRET HILSE / REUTERS
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Al posto dell’infortunato Robert Lewandowski, Adam Buksa ha aperto le marcature con un colpo di testa contro l’Olanda questa domenica 16 giugno ad Amburgo. | FOTO: ANNEGRET HILSE / REUTERS

L’attaccante dell’RC Lens, ceduto in prestito questa stagione all’Antalyaspor (35 partite, 16 gol), ha disputato una partita ingrata, solitario in prima linea nel compatto 5-4-1 formato dalla sua squadra. Ma è stato prezioso nel portare avanti il ​​suo blocco, in un ruolo fondamentale. Un muro disciplinato ma un po’ goffo, come Bartosz Salamon, tanto alto (1,96 m) quanto lento, in ritardo sulla porta di Weghorst. I veloci attaccanti francesi potrebbero trarne vantaggio.

La Polonia, però, è riuscita a rendersi pericolosa, soprattutto grazie all’azione dei suoi due pistoni, Lensois Przemysław Frankowski e Romain Nicola Zalewski. Ha fatto un grande momento clou prima dell’ora e avrebbe potuto pareggiare alla fine della partita con Bereszynski (87′), ma le è mancata precisione (11 tiri). Se Robert Lewandowski si riprendesse in nove giorni, la situazione potrebbe essere diversa.

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