Francia-Israele, un pareggio al termine di una serata bloccata – Libération

Francia-Israele, un pareggio al termine di una serata bloccata – Libération
Francia-Israele, un pareggio al termine di una serata bloccata – Libération
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Sono le 20:00, vicino allo Stade de , questo giovedì 14 novembre. Un reparto di motociclisti della Polizia Municipale transita a bassa velocità su una piazza quasi deserta. “Ehi, ce n’erano più di loro che non avevamo visto stasera! esclama uno steward appostato davanti all’ingresso di un parcheggio. Avevamo il Raid, la gendarmeria, i droni, i cavalli, i cani… Mancava solo qualcosa di più delle moto!” Qualche decina di minuti prima del calcio d’inizio, sotto stretta sorveglianza, tra Francia e Israele nell’ambito della Società delle Nazioni, il quadro è chiaro: la polizia e i giornalisti sono numerosi quasi quanto i tifosi e i militanti. l’atmosfera è cupa. Nel cielo, un elicottero va e viene incessantemente.

Parlando dell’incontro di giovedì mattina sulla France Bleu, il ministro dello Sport, Gil Avérous, aveva previsto “un momento di gioia” et “un momento unificante dello sport”. Nonostante il contesto geopolitico che conosciamo, nonostante le violenze commesse a margine della partita tra Ajax e Manabí Tel-Aviv ad Amsterdam e nonostante – evento estremamente raro – la presenza di agenti di polizia armati nei corridoi di uno stadio che questa sera ha battuto il triste record di minor numero di spettatori per una partita della squadra francese (circa 15.000 persone) dalla sua inaugurazione nel gennaio 1998.

Per la gioia, torneremo

Per la gioia, torneremo. Lungo lo stadio tutte le attività commerciali sono state chiuse e per i tifosi non c’è altro da fare che correre di nuovo sugli spalti. Ci sono qualche sciarpa, qualche bandiera, ma solo quelle delle due squadre in gara questa sera. Perché tutti gli altri colori sono stati banditi dal prefetto della polizia di Parigi, Laurent Nuñez, che ha preso di mira appositamente “Bandiere palestinesi” et “messaggi politici”. I 4.000 agenti di polizia e gendarmi e i 1.600 steward presenti vigilano sulla situazione, spesso con zelo.

Come testimonia questo, subito dopo l’ingresso principale, questo gruppo di agenti di polizia in borghese che effettuano controlli senza preavviso ma chiaramente mirati. Il profilo tipo scelto è chiaro: gruppi di giovani, soprattutto se il colore della pelle si discosta dal bianco. Nel menu, una perquisizione approfondita e l’apertura delle giacche per verificare che le maglie nascoste sotto gli abiti rispettino le norme stabilite dalla Questura. Prima dell’incontro le autorità avevano espresso timore “I raggruppamenti di giovani provenienti da zone sensibili limitrofe e la commissione di atti delinquenti contro la collettività”, ecco la materializzazione di queste paure in azione.

“Stasera sosteniamo Francia e Israele”

Tra i tifosi che hanno fatto il viaggio il discorso è quasi lo stesso sulla bocca di tutti. Nonostante il contesto pesante, tutti sono venuti a vedere la Francia e non hanno voluto parlare troppo di altro. “Sembra che non ci sarà troppa atmosfera”, Cédric ride comunque, al braccio della sua amica Louisa. La coppia quarantenne non si è lasciata scoraggiare dal contesto, “al contrario”. Avevano preso posto tre giorni prima “perché ne erano rimasti alcuni e non erano molto costosi.” Non sono un po’ raggelati dalla psicosi generale? “Ci diciamo che lì non succede mai nulla di grave quando ce lo aspettiamo”, dice Cédric, che evade quando gli viene chiesto del conflitto in Medio Oriente: “Veniamo a vedere la squadra francese e nient’altro.”

Prima della partita, una fonte della polizia ha detto all’AFP di aspettarsi la presenza di un centinaio di tifosi israeliani. Nella tribuna nord dello Stade de France ce ne sono diverse centinaia, che espongono le bandiere dello Stato ebraico e alcuni indossano la kippa. Laurent è uno di questi. È venuto con i suoi tre figli per assistere alla partita e ognuno porta sulle spalle una bandiera bianca e blu decorata con la Stella di David. Tifoso abituale del PSG, non era mai venuto a vedere la squadra israeliana. “È stato fondamentalmente sportivo, quando abbiamo preso i posti, e poi si è trasformato in un modo per mostrare il nostro sostegno, non per Israele, ma per il popolo ebraico. Stasera sosteniamo Francia e Israele”.

Si avvicina l’ora del calcio d’inizio, sotto lo sguardo del presidente della Repubblica Emmanuel Macron e dei suoi due predecessori all’Eliseo, François Hollande e Nicolas Sarkozy, venuti a sottolineare con la loro presenza la loro volontà di combattere l’antisemitismo. Come previsto, gli spalti sono vuoti per tre quarti. L’annuncio della composizione della squadra israeliana è accolto dai fischi provenienti da gran parte dello stadio. Anche l’inno, anche se il suono delle casse, spinto a tutto volume, nasconde in parte il rumore. Pochi minuti dopo il calcio d’inizio è scoppiata una rissa nell’area dove erano radunati i tifosi della squadra ospite. Gli steward sono costretti a intervenire e separeranno, fino alla fine della partita, i tifosi francesi e israeliani in quello che sarà l’unico incidente degno di nota della serata, le cui circostanze sono state descritte come “sfocato” dalla questura di Parigi. Sul campo le due squadre si sono affrontate con un triste ma appropriato pareggio, 0-0.

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