Un giorno di prima classe? Criticato, Rafael Leao è al bivio: “Per me non è un campione”

Un giorno di prima classe? Criticato, Rafael Leao è al bivio: “Per me non è un campione”
Un giorno di prima classe? Criticato, Rafael Leao è al bivio: “Per me non è un campione”
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gabbiano

Essere bravi per 18 secondi non è sufficiente.

Nel suo Paese natale tutti si sarebbero aspettati che un uomo capace di guidare il Milan allo Scudetto nel 2022 facesse finalmente un passo avanti diventando più coerente e lucido. Non è ancora successo nulla mentre Leao raggiunge l’età della maturità. Tra i rossoneri si fa sentire anche l’insofferenza. “Penso che abbiamo visto tutto da luiha detto Alessandro Costacurta, il leggendario difensore del Milan. Abbiamo visto negli ultimi cinque anni che sa avere buoni periodi. Ma la realtà è che è un giocatore importante, non fondamentale. Ai miei occhi non è un campione. Messi e Ronaldo si tiravano su a vicenda. Leao elogia Vinicius o Mbappé, ma non è ancora coerente come loro. Essere bravi per 18 secondi non è sufficiente”.

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Relegato in panchina da Fonseca

Agli occhi di Paulo Fonseca, suo allenatore al Milan, neanche. Il suo connazionale ha preso addirittura una decisione drastica: relegare Leao in panchina per tre partite consecutive di Serie A tra il 19 ottobre e il 2 novembre. Coincidenza o meno, pochi giorni prima, durante l’incontro con il Portogallo, l’attaccante aveva dichiarato: “Prendi spazio, palleggia e fai il massimo: Roberto Martinez mi ha chiesto di fare quello che faccio solitamente. Mi sento al meglio quando gioco per la Nazionale. Ottengo la fiducia di tutti, questa è la chiave”.

Parole che alcuni hanno interpretato come una critica indiretta a Fonseca, visto che secondo la stampa italiana i rapporti tra i due uomini non sarebbero dei migliori. “Non c’è nessun ‘caso Leao’ha risposto l’allenatore accettando la sua controversa scelta di rinunciare alla sua stella. Musah è in panchina, Loftus-Cheek è in panchina e anche Leao. È normale. Avere uno status non ti garantisce un posto in campo.”

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Le vibrazioni che ricevo sono cambiate. Le critiche fanno sempre male.

Né un posto nel cuore dei tifosi di San Siro per il momento. “Le vibrazioni che ricevo dal pubblico sono cambiate negli ultimi due anniha confessato Leao. Ma non voglio parlarne. Il club resta la cosa più importante. Poi le critiche fanno sempre male.”

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La riscossa contro Real e Cagliari

Volontario o meno, il trattamento che Fonseca ha riservato a Leao ha avuto il dono di (ri)far ruggire il Leone. L’allenatore, che per sua stessa ammissione stava cercando di suscitare una reazione da parte del suo attaccante, lo ha rilanciato nell’undici contro il Real Madrid in Champions League. Risultato? Un passaggio decisivo. Idem per la partita di Serie A contro il Cagliari. Risultato? Un doppio! “Gli ho detto dopo la partita contro il Real che poteva fare ancora meglio in certe situazioniha analizzato Fonseca. Mi aspetto che Rafa torni presto allo stesso livello. Può fare meglio in difesa, questo è chiaro a tutti”.

Questa recente rinascita non ha necessariamente fatto sparire le critiche al giocatore. La prova: i giornalisti lo hanno interrogato a riguardo, durante la conferenza stampa che precede la partita tra Portogallo e Polonia questo venerdì (20:45). “Sono scioccato dalle recensioniha ammesso Leao, autore di tre gol e cinque assist con il Milan da inizio stagione. Questo non fa altro che motivarmi. So di non essere il giocatore perfetto e che a volte posso fare meglio. Ma certamente non sono d’accordo con le osservazioni. La campagna è appena iniziata. Sto vivendo una buona stagione ma come tutti posso avere alti e bassi. Non mi piace stare in panchina ma decide Paulo Fonseca. Devo rispettarlo. Non ho niente contro di lui e lui non ha niente contro di me. Non c’è conflitto tra di noi. Se ci sono stati malintesi, sono tutti risolti.”

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