Martedì 12 novembre, Yulia Navalnaïa si trovava a Lisbona per inaugurare una stele in memoria del suo defunto marito, l'oppositore Alexeï Navalny, morto in una prigione russa il 16 febbraio. Un monumento “proprio di fronte all’ambasciata russa”, come la vedova si è rallegrata per il suo X, prima di ringraziare calorosamente le autorità cittadine.
Soprattutto, Yulia Navalnaïa ha partecipato lo stesso giorno al prestigioso forum Web Summit, dedicato al posto delle nuove tecnologie nel mondo, e ha tenuto un discorso sul tema della “dissidenza digitale”. Ma tutto ciò è stato fortemente interrotto dall’irruzione di un gruppo di attivisti ucraini che, nel bel mezzo del suo intervento, hanno lanciato l’allarme antiaereo e hanno gridato (in inglese) ““Ferma la guerra!” “Fermate la Russia”, racconta il sito dell'opposizione russa Medusa, con sede in Lettonia.
Il suo collega e stretto collaboratore Leonid Volkov, presente nella sala, afferma che Yulia Navalnaïa ha invitato i manifestanti sul palco e ha risposto alle loro domande prima di terminare il suo discorso. Successivamente, la stessa ricorrente ha raccontato la sua versione dei fatti. Apprendiamo, leggendo un altro giornale russo in esilio, Novaja Gazeta Europa, quello degli attivisti sul palco