Elezioni legislative 2024: Carole Delga, “Non riesco a immaginare che l’estrema destra governi la Francia”

Elezioni legislative 2024: Carole Delga, “Non riesco a immaginare che l’estrema destra governi la Francia”
Elezioni legislative 2024: Carole Delga, “Non riesco a immaginare che l’estrema destra governi la Francia”
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A tratti molto toccato, il presidente della Regione Occitana invoca un Fronte popolare il cui programma repubblicano deve ispirarsi alle proposte di Raphaël Glucksmann, anche a costo di sacrificare dei collegi elettorali alla LFI.

Alla fine è apparsa sinceramente molto commossa, sull’orlo delle lacrime, quando ha immaginato, la sera del 7 luglio, i leader del Raggruppamento Nazionale alla guida del paese.

Carole Delga ha cercato di convincersi del contrario ma l’emozione ha finito per travolgerla mentre rispondeva alle domande dei giornalisti nel suo ufficio all’hotel regionale di Tolosa questo mercoledì 12 giugno 2024: “Non riesco a immaginarlo, dice singhiozzando. Non posso accettare che l’ideologia dominante del mio paese, quella dell’Illuminismo, della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, sia razzista e xenofoba, sia abietta e contraria alla storia della Francia in un momento in cui noi stanno commemorando la Liberazione, non riesco a festeggiare la peste bruna.

“La linea melenchonista non può essere maggioritaria”

Le parole sono forti. Difficile, addirittura. Forse non ha davvero il controllo dato che è così sconvolta. Qualunque cosa. Lei pensa sinceramente al “declassamento del Paese se lo governa la Marina Militare”. Poi la presidente della Regione Occitania si riprende e torna ad essere la combattente, “la passionaria della Repubblica come dicono i giornalisti parigini”.

Colei che ha deciso, a malincuore, di aderire a un Fronte popolare “senza seguire né la linea macronista, né quella melenchonista”, ripete. Due percorsi che hanno portato “il Paese a un vicolo cieco”. Da questo non si discosta. Sì al sindacato della sinistra, ribelli compresi, ma bisognerà applicare un programma “ispirato in gran parte a quello di Raphaël Glucksmann, vincitore domenica sera… La linea melenchonista non può essere maggioritaria”.

Pronti per la battaglia

Questo programma “ridona fiducia ai francesi, conciliando sociale ed ecologia senza alcun ritiro comunitario”. Il messaggio è all’attenzione dei ribelli. Se Carole Delga è disposta a fare concessioni sulla distribuzione dei collegi elettorali, che rifiuta di affrontare ritenendo questi calcoli non all’altezza “della gravità della situazione”, non scenderà a compromessi nel cuore del programma: “Oggi, Non può mancare la lucidità sulla situazione politica in Francia per dare le risposte giuste.”

Il programma è redatto dai responsabili dei principali partiti: segue da vicino le trattative, in contatto regolare con i socialisti Boris Vallaud e Aurore Lalucq e con il comunista Fabien Roussel, con il quale “abbiamo stabilito i principi fondamentali”. “Vogliamo un programma fermo sulla sicurezza e la laicità, in particolare sul rifiuto di indossare simboli religiosi a scuola. A livello internazionale, vogliamo il sostegno totale al popolo ucraino, il riconoscimento di uno Stato palestinese, della soluzione a due Stati e la liberazione dei ostaggi tenuti da Hamas… Ma anche un fronte repubblicano senza limiti.” Vale a dire che in caso di rischio di elezione “di un candidato di estrema destra, votiamo per il candidato avversario qualunque esso sia, Repubblica in movimento, di destra o ribelle”.

E ‘così semplice. Solo che Carole Delga sottolinea che la sinistra applica già da tempo questo principio ma non la LFI. Soprattutto in Occitania, durante le ultime elezioni legislative… Ahimè, questa volta, si aggrappa ad altre personalità che trovano favore ai suoi occhi: Raquel Garrido, Alexis Corbières o François Ruffin… “Non ho né odio né problemi di posizioni con Ho un’opposizione, un grande disaccordo con le idee dell’estrema destra. La posizione di Kamel Chibli, suo vicepresidente della Regione, molto ostile a questo Fronte Popolare? “Ci ha semplicemente ricordato che non c’era bisogno di alcuna egemonia e che la LFI doveva sapere come restare al suo posto”.

Essere Primo Ministro? Non ho ambizioni personali

Quanto a trovare qualcuno che guidi la campagna, qualcuno che possa essere un buon primo ministro per la Francia: “Raphaël Glucksmann ha proposto Laurent Berger, è una buona idea”, ha detto. Sul fatto che il suo nome circoli, accantona l’idea con una risata: “Sapevo che sarebbe venuta fuori la domanda, ma no, non ho alcuna ambizione personale”. Poi più serio: “Sono devastato da quello che sta succedendo alla Francia”. Ma si dice comunque “ottimista” riguardo al successo di questa fragile unione e assicura che non cederà nulla “senza combattere”.

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