In seguito agli arresti di un 19enne in un punto vendita di Marsiglia e del suo presunto complice 23enne, a Cavaillon, per l’omicidio di Nicolas Dumas, giovane giocatore di rugby di 22 anni morto a causa di un colpo di pistola in testa il 1° novembre davanti a una discoteca dell’Ardèche, l’indagine si concentra sulle azioni di criminali marsigliesi.
I due indagati, reclutati sui social senza che per il momento fosse noto lo sponsor, hanno ammesso i fatti. Ma hanno spiegato agli investigatori che erano stati informati della vera natura della loro missione solo durante il viaggio, ha precisato martedì la Procura di Marsiglia in una conferenza stampa.
Tutto nell’indagine porta al Marsiglia
“L’assassino è di nazionalità italiana, senza domicilio né precedenti penali conosciuti in Francia, ed era arrivato a Marsiglia qualche mese fa”, ha spiegato il pubblico ministero Nicolas Bessone. Arrestato due giorni dopo i fatti mentre sorvegliava un punto vendita nella città di Bricarde, ha raccontato al poliziotto che gli era stato detto che doveva andare “a carbone” a Valence prima che il suo garante gli chiedesse di andare a compiere un gesto intimidatorio nella discoteca Saint-Péray dove quella sera si festeggiò la notte di Halloween.
Il veicolo, rubato a Marsiglia il 30 ottobre e ritrovato bruciato a Valence la sera stessa dell’omicidio, era guidato da un giovane di 23 anni, originario di Salon-de-Provence e arrestato nella sua abitazione di Cavaillon. Tutto ciò che riguarda questo delitto ha quindi riportato gli investigatori a Marsiglia.
Un delitto che interroga gli investigatori anche se questa discoteca non era nota per legami con il traffico di droga, anche se “la questione resta aperta”. Resta anche l’ipotesi più calda di un tentativo di estorsione ai danni dei narcotrafficanti marsigliesi che cercano di diversificare le loro attività: “È un’ipotesi di lavoro”, conferma Nicolas Bessone. “Potrebbe essere questo il movente, anche se al momento non c’è nulla che lo confermi”, tempra. Circolano voci secondo cui anche un’altra discoteca della regione di Valencia sarebbe stata bersaglio di colpi intimidatori quella stessa notte.
Aumento dei tentativi di estorsione
A Marsiglia, nelle ultime settimane, diversi negozi di alimentari sono stati bersaglio di tentativi di estorsione. Dopo l’incendio di uno di essi giovedì, la scena si è ripetuta lunedì sera, quando due uomini, che si dichiaravano membri della mafia della DZ, hanno chiesto a un’impresa il pagamento di 7.000 euro prima di essere arrestati, riferisce Le Figaro.
Come indica il nome, la “DZ”, dopo essersi imposta nel sangue nel traffico di droga a Marsiglia, sembra orientarsi sempre più verso attività prettamente mafiose che vanno ormai oltre il semplice traffico di droga. Lunedì 5 novembre, gli investigatori dell’OFAST (Ufficio antidroga) hanno arrestato nelle Bouches-du-Rhôn e nella regione parigina 14 persone, alcune delle quali affiliate alla “mafia DZ”. Nell’ambito dell’operazione sono stati sequestrati anche 1,2 milioni di euro da un veicolo.