la morte di Daniel Becquet, pugnalato, commuove un’intera città

la morte di Daniel Becquet, pugnalato, commuove un’intera città
la morte di Daniel Becquet, pugnalato, commuove un’intera città
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Daniel Becquet è stato accoltellato a morte a Marcq-en-Baroeul domenica 10 novembre mentre portava a spasso il cane di un amico. La morte dei Marchesi e le sue circostanze spostarono la città del nord. Sono tanti gli omaggi dedicati a quest’uomo di 58 anni che con la sua gentilezza ha lasciato il segno.

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Sorridente, amichevole, disponibile, premuroso… È in questi termini elogiativi che lo descrivono tutti coloro che hanno conosciuto Daniel Becquet. I Marcquois sono morti domenica 10 novembre 2024 all’età di 58 anni, accoltellati mentre portavano a spasso il cane di un amico sullo Chemin du Halage, a Marcq-en-Barœul (Nord).

Una tragedia che ha scatenato reazioni di paura sui social network. Ai messaggi di cordoglio si sono subito aggiunte numerose manifestazioni di stima: “Potevamo sempre contare su di lui, era sorprendente, gioviale. Anche quando le cose non andavano bene, trovava le parole per farti sorridere. “Tirare sempre su il morale degli altri”, “Quando lo vedevi arrivare sapevi che la tua serata sarebbe stata un successo!”, potremmo leggere alla rinfusa su Facebook.

A Marcq-en-Barœul era conosciuto e riconosciuto, vicino o lontano. Per alcuni era uno di quelli che incontriamo ripetutamente, che conosciamo senza saperlo veramente, ma il cui incontro rappresenta un momento apprezzabile della giornata.

Un berretto sempre avvitato in testa e vestito senza sfarzi, Daniele, da molti soprannominato il “re della pista”segnò particolarmente gli spiriti con i suoi passi di danza emancipatori. “Era sempre il primo ad aprire la palla” testimonia il proprietario della taverna Marquette-Saint-André all’origine di un vibrante omaggio e contattato da France 3.

Era un piccolo fenomeno dalla presenza naturale e amichevole, senza voler farsi notare, che generava un gioioso sentimento di convivenza.

Didier Vanhecke

direttore della taverna Marquette-Saint-André

“Personaggio ricorrente” della struttura da diversi anni, parlava con tutti e conosceva bene la squadra. Didier Vanhecke, commosso al pensiero che la sera di Halloween del 31 ottobre rimarrà per sempre l’ultima volta che lo vide, descrive un “piccolo fenomeno dalla presenza naturale e amichevole, senza voler farsi notare, che generava una gioiosa sensazione di convivenza”.

Questo spirito unificante è stato riscontrato nella sua vita quotidiana, come evidenziato da un ex vicino con cui abbiamo parlato. Carine Devos, che viveva ancora molto vicino alla nuova casa di Daniel, passava davanti a lui ogni mattina poco prima delle 5, quando l’addetto alle pulizie usciva per andare al lavoro. “Con lui era sempre un grande, sorridente ‘ciao’,” indica.

Stamattina mi è sembrato strano non vederlo con la sua bici…”, Noi confidò Carine, turbata dalla scomparsa di questo “persona d’oro”a volte aiutando qualcuno a svuotare il suo appartamento, a volte offrendosi di aiutarlo con il lavoro. Una gentilezza d’animo che rende ancora più incomprensibile il gesto fatale. “Daniel avrebbe regalato la sua maglia a una persona sfortunata. ancora non capisco, deplora il vicino. Mi ha scioccato.

Stamattina mi è sembrato strano non vederlo con la sua bici…

Oltre al suo status di provocatore incallito, quello soprannominato “Il signor berretto” era un sostenitore del LOSC, ma anche un ex membro del club La Boule d’Or Marcquoise e un “ottimo suggerimento” durante i giochi di bocce.

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Nella città del nord, l’emozione è forte di fronte a circostanze che vanno oltre la comprensione e rendono la perdita ancora più brutale. “Non abbiamo mai avuto così tanti commenti e reazioni ad una pubblicazione”, osserva il proprietario della taverna, Didier Vanhecke. Sta anche valutando di rendere omaggio a Daniel in occasione della riapertura estiva dell’osteria del prossimo anno. Presto la famiglia potrebbe organizzare anche una marcia dei bianchi.

In seguito all’aggressione a coltellate avvenuta domenica sera poco dopo le 18, due sospettati sono stati arrestati e messi in custodia di polizia per essere interrogati dalla brigata criminale del Servizio di polizia giudiziaria locale (SLPJ) di Lille, in particolare per spiegare il motivo dell’aggressione. gesto.

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