Nel corso di un dinamico incontro all’hotel Lac Bleu, Raymond Ndong Sima, coordinatore nazionale della campagna per il “sì”, ha invitato gli abitanti di Ngounie, e in particolare quelli di Mouila, ad andare oltre i semplici discorsi e ad unire le forze in vista del referendum sul 16 novembre. Anche se l’entusiasmo palpabile in sala è un segnale positivo, Sima ha sottolineato che solo un’effettiva mobilitazione degli elettori alle urne potrà confermare il successo del progetto costituzionale.
Le divisioni che storicamente hanno ostacolato lo sviluppo della regione sono ora questioni cruciali da superare. I partecipanti hanno capito che l’unità è essenziale per far sentire la propria voce. Sono chiamati a parlare con una sola voce, mettendo da parte rivalità ed esitazioni che potrebbero compromettere i loro sforzi. A Carrefour-des-Jeunes, il coordinamento provinciale ha dimostrato che, nonostante le differenze, il consenso non è solo auspicabile ma realizzabile.
Figure locali come Albertine Maganga Moussavou e Jean Norbert Diramba, riunite sotto la stessa tenda, illustrano questo desiderio di collaborazione. Il loro messaggio è chiaro: con un minimo di volontà individuale e una riduzione dell’ego, l’armonia è a portata di mano. Resta però la domanda: come mantenere questa unità oltre il referendum?
Mentre il conto alla rovescia fino al 16 novembre accelera, la sfida non è solo votare per il “sì”, ma costruire una dinamica duratura che possa trasformare Ngounie in un modello di cooperazione e sviluppo. La vittoria, anche se incoraggiata dalle promesse, sarà veramente raggiunta solo con un impegno collettivo e sincero da parte dei figli e delle figlie della regione.
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