Il 4 novembre è iniziato il processo per l’assassinio di Samuel Paty davanti alla Corte d’assise speciale di Parigi.
Otto persone sono sotto processo per il loro coinvolgimento, a vari livelli, in questa tragedia.
Martedì prossimo bisognerà sentire i colleghi del professore e il preside del collegio Bois d’Aulne dove lavorava il professore di storia e geografia.
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Il processo per l’assassinio di Samuel Paty
Inizio della seconda settimana del processo per l’assassinio di Samuel Paty davanti alla corte d’assise speciale di Parigi dove sono sotto processo otto persone, due delle quali per complicità in un omicidio terroristico e altre sei, tra cui una donna, per associazione a delinquere terroristica.
Questo martedì 12 novembre, la giornata inizierà con Anne-Clémentine Larroque, specialista in ideologia islamista, che ritornerà sugli elementi contestuali ceceni (il terrorista Abdoullakh Anzorov che uccise il professore era ceceno) e sulle caricature del Profeta di Charlie Hebdo così come i vari attacchi avvenuti dopo la loro pubblicazione.
Dopo di lei, saranno i colleghi del professore e il preside del collegio Bois d’Aulne a Conflans-Sainte-Honorine (Yvelines), dove lavorava Samuel Paty, a prendere posizione per ritornare sulle minacce che hanno colpito il loro istituto e il professore all’inizio di ottobre 2020, pochi giorni prima di essere ucciso.
Minuto per minuto
Il processo per l’assassinio di Samuel Paty durerà fino al 20 dicembre. La scorsa settimana, durante la prima settimana di udienza, solo uno degli otto accusati, Ismail Gamaev, un russo di origine cecena, ora 22enne, ha ammesso la sua colpevolezza in questa tragedia. Secondo l’accusa, lui “partecipato attivamente” con Abdoullakh Anzorov e Louqmane Ingar (un altro imputato) a un gruppo Snapchat che si scambiavano, in forma anonima e crittografata, messaggi con contenuti jihadisti. Lo avrebbe fatto “consolato Abdoullakh Anzorov” nel suo piano di assassinio nelle settimane precedenti l’atto.
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