Il capo della diplomazia cinese Wang Yi incontrerà questo martedì a Pechino l’ex ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ora segretario del Consiglio di sicurezza russo.
Avranno “consultazioni strategiche sulla sicurezza”, ha detto Lin Jian, portavoce della diplomazia cinese. Si discuterà quindi di “importanti questioni riguardanti gli interessi strategici di sicurezza dei due Paesi e il rafforzamento della fiducia reciproca”.
La Cina, i cui legami con la Russia sono visti con sospetto dagli occidentali perché non ha mai condannato pubblicamente Mosca per la sua invasione dell’Ucraina, afferma di discutere con tutte le parti e di fare da mediatore.
Pyongyang ha ratificato uno storico accordo di difesa con la Russia, suggellando il loro riavvicinamento nel contesto della guerra guidata da Mosca in Ucraina, ha riferito martedì l’agenzia ufficiale nordcoreana KCNA. L’accordo “è stato ratificato sotto forma di decreto” firmato dal leader nordcoreano Kim Jong-un l’11 novembre, il giorno dopo l’annuncio a Mosca che anche Vladimir Putin aveva firmato questo trattato di mutua difesa.
Concluso nel corso di una rara visita del capo del Cremlino a Pyongyang nel mese di giugno, il trattato tra i due paesi, la rovina degli Stati Uniti, prevede in particolare un reciproco “aiuto militare immediato” in caso di attacco contro uno dei due due paesi.
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Sul terreno, l’inizio della settimana è stato caratterizzato dagli allarmi aerei scattati lunedì mattina in quasi tutta l’Ucraina a causa del decollo di un gran numero di bombardieri russi, dopo una serie di attacchi che hanno provocato almeno sei morti nella notte il sud del paese. E sul piano diplomatico, il riavvicinamento militare tra Mosca e Pyongyang ha subito un’accelerazione soprattutto per contrastare le sanzioni occidentali.
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