La Russia dovrà rispondere dei crimini di guerra commessi in Ucraina e pagare per le distruzioni commesse qualunque sia il futuro accordo di pace, ha dichiarato domenica il capo della diplomazia dell’Unione europea Josep Borrell.
“La pace, affinché sia pace e non solo un cessate il fuoco, deve essere giusta e duratura”, ha sottolineato Borrell, il primo leader europeo di alto livello a visitare l’Ucraina dopo l’elezione di Donald Trump negli Stati Uniti, la cui promessa una rapida fine della guerra fa temere agli ucraini di essere costretti a cedere alle richieste territoriali della Russia.
“È un avvertimento per coloro che dicono che questa guerra deve finire, e quindi tanto vale finirla il più rapidamente possibile, non importa come”, ha aggiunto Borrell durante un viaggio nella regione di Cherniguiv (nord).
“Ciò che conta è che la guerra finisca in un modo in cui vi sia responsabilità, che non si tratti solo di una ricostruzione economica, ma che tutti siano responsabili” delle proprie azioni, ha detto, dopo aver visitato il seminterrato di una scuola del villaggio di Yahidne dove 300 civili ucraini erano stati detenuti per un mese in condizioni atroci dalle truppe russe dopo l’invasione del 2022.
Secondo le autorità di Kiev, durante la prigionia sono morte 11 persone, che si sono concluse con la ritirata delle forze russe.
Beni congelati
Borrell ha anche suggerito che i circa 300 miliardi di dollari di beni statali russi congelati dall’Occidente potrebbero essere utilizzati per la ricostruzione dell’Ucraina dopo la guerra. “Questo potrebbe essere utilizzato per pagare questi conti e per risarcire le persone che hanno sofferto per la distruzione causata dall’invasione russa”, ha detto Borrell.
Il nuovo presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha messo in dubbio durante la sua campagna la continuazione degli aiuti americani all’Ucraina e ha affermato che potrebbe porre fine alla guerra “in 24 ore”, senza specificare come. La sua recente vittoria ha suscitato timori in Ucraina e in Europa che Kiev possa essere costretta a fare concessioni alla Russia per garantire un rapido accordo di pace.
Crimini di guerra
Secondo le autorità ucraine, dall’inizio dell’invasione russa sono stati aperti circa 140.000 casi di crimini di guerra. Il presidente Vladimir Putin e diversi alti ufficiali militari russi sono oggetto di mandati di arresto da parte della Corte penale internazionale. I soldati classificati sono già stati processati in contumacia in Ucraina per atti individuali, ma portare i responsabili in tribunale rimane una sfida.
Per Kiev la questione del perseguimento dei crimini attribuiti alla Russia è quindi parte integrante di un possibile accordo di pace. Gli sforzi per istituire un tribunale internazionale non hanno avuto successo e per il momento partner internazionali come l’UE e gli Stati Uniti hanno principalmente aiutato gli ucraini a raccogliere prove e condurre le proprie indagini.
ATS