L’Algeria era rappresentata dal suo Ministro degli Affari Esteri alla conferenza ministeriale Russia-Africa tenutasi a Sochi il 9 e 10 novembre.
Da questa città, che ha definito la “Perla del Mar Nero”, Ahmed Attaf ha diffamato il colonialismo “vecchio o nuovo”, alludendo alla Francia, ex potenza coloniale in Africa, e alla Marocco che occupa il Sahara Occidentale, senza però menzionare per nome questi due paesi.
Tra le priorità formulate e incluse nei risultati dell’incontro, il capo della diplomazia algerina ha particolarmente apprezzato quella legata al completamento della decolonizzazione dell’Africa.
Ahmed Attaf ha sostenuto l’eliminazione totale della colonizzazione nel continente africano perché, ha detto, “non c’è posto per il colonialismo, vecchio o nuovo, nel mondo di oggi e nell’Africa di oggi”.
Il Sahara Occidentale, occupato dal Marocco dal 1975, è considerato dalle Nazioni Unite l’ultima colonia del continente africano. L’Algeria è il principale sostenitore della lotta del popolo saharawi per il diritto all’autodeterminazione.
Lo scorso luglio la Francia si è allineata completamente alle tesi del Marocco riconoscendo la “sovranità marocchina” sui territori occupati.
Anche la Francia si è opposta alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, di cui è membro permanente, sostenendo il piano di autonomia presentato dal Marocco nel 2007 mentre l’ONU raccomanda l’organizzazione di un referendum di autodeterminazione.
La nuova carica del presidente francese Emanuele Macron scatenò una nuova crisi tra Parigi e Algeri. L’Algeria è senza ambasciatore a Parigi dal 31 luglio.
In Russia, Ahmed Attaf castiga il colonialismo, “vecchio e nuovo”
L’occasione è stata propizia per l’alto funzionario algerino per ricordare lo storico sostegno del Russia (ex Unione Sovietica) ai paesi africani nella loro lotta per sbarazzarsi del colonialismo.
A questo proposito, il ministro Ahmed Attaf ha parlato di “un’eredità storica radicata nel prezioso sostegno che i paesi africani hanno ricevuto dai loro amici russi nella lotta contro il colonialismo, l’occupazione e la dominazione straniera”.
Dopo l’indipendenza, ha inoltre ricordato, la partnership tra i due partiti si è sviluppata grazie ai “contributi significativi” che la Russia ha dato al rafforzamento delle capacità dei paesi africani per aiutarli a “gettare le basi delle loro economie nazionali”.
Ahmed Attaf ha inoltre sottolineato la necessità di attivare “soluzioni africane ai problemi africani”.
“Le soluzioni imposte dall’estero non hanno mai dimostrato il loro ruolo nello spegnere le fiamme dei conflitti e nel risolvere le varie crisi e conflitti di cui soffrono i paesi e i popoli del continente”, ha ricordato.
Un’altra priorità per l’Africa, secondo il capo della diplomazia algerina, è il rafforzamento della cooperazione nella lotta al terrorismo e ai crimini transnazionali. “Questa piaga rappresenta oggi la più importante sfida alla sicurezza che minaccia la stabilità dell’Africa e ne compromette lo sviluppo e la rinascita”, ha dichiarato Ahmed Attaf.
D’altro canto, il Ministro degli Affari Esteri ha parlato della riforma dell’ONU e ha chiesto di porre fine “all’emarginazione imposta” al continente, al Consiglio di Sicurezza e a diverse organizzazioni economiche, finanziarie e monetarie mondiali, che il fatto L’Africa è assente “nei processi decisionali internazionali, anche in quelli che la riguardano direttamente”, ha rammaricato.
Ahmed Attaf ha lanciato un vero e proprio appello per lo sviluppo del continente, chiedendo che gli sforzi siano diretti ad accelerare l’attuazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dell’Agenda africana 2063.
“Il ritardo dell’Africa nello sviluppo sostenibile avrà un profondo impatto sul prolungamento delle sfide che i paesi e le popolazioni del nostro continente devono affrontare”, ha avvertito.