In cerca di entrate, il governo Barnier prevede di aumentare la tassa sui biglietti aerei. Obiettivo, raccogliere un miliardo di euro. La misura, che dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2025, è stata adottata venerdì dall’Assemblea nazionale con 99 voti favorevoli e 78 contrari. I deputati hanno tuttavia apportato alcune modifiche al testo, limitando la durata della misura a un anno ed escludendo i territori d’oltremare e la Corsica.
“Limitando ad un anno questo aumento della tassazione ed escludendo i territori d’oltremare e la Corsica, i deputati hanno riconosciuto i rischi che una tale misura potrebbe comportare per la competitività delle imprese francesi, che si trovano già in una situazione economica fragile”, ha dichiarato Benjamin Smith, generale direttore del gruppo Air France-KLM, a seguito del voto dei deputati.
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Anche la Federazione nazionale dell’aviazione e dei suoi mestieri (FNAM) si compiace del miglioramento apportato a questo progetto: “Il segnale inviato dal voto su questi sub-emendamenti costituisce un progresso positivo che riflette una prima consapevolezza del pericolo rappresentato dal previsto aumento della tassa per la competitività delle imprese e l’attrattiva del Paese”, ha reagito, protestando contro questo aumento della tassa Chirac deciso “senza consultazione e senza il minimo studio d’impatto”.
“Il trasporto aereo non può ragionevolmente sostenere da solo e nel lungo periodo più della metà della tassazione aggiuntiva “verde” sulle imprese prevista dalla Finanziaria 2025, soprattutto se tali somme non verranno in alcun modo reinvestite nella decarbonizzazione del settore”. ha denunciato. “Questa ulteriore imposizione porterà alla fine alla perdita di decine di migliaia di posti di lavoro in Francia”, ha denunciato l’Unione nazionale dei piloti di linea (SNPL), che prevede di scioperare il 14 novembre.
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