DECRITTO – Rivendicata dalla Cina, che ha promesso di annetterla, l’isola democratica teme di essere abbandonata dal futuro presidente americano.
Taipei
Mercoledì 6 novembre erano le 2 del mattino a Washington e le 15 a Taiwan quando si è confermata l’ondata di elettori di Donald Trump. Il candidato repubblicano ha superato di gran lunga la soglia dei 270 elettori. A Taipei, al “Club del terzo mercoledì”, il direttore dell’associazione delle 79 più potenti aziende taiwanesi, Lin Por-fong, prende il telefono della sua segretaria: « Trump è appena stato eletto. Se ci atteniamo al suo carattere, le sue politiche avranno un’influenza molto maggiore Taiwan. » Si avvicina un’era di incertezza per questo gruppo che riunisce, tra gli altri, TSMC, leader mondiale dei microchip nel mondo. L’azienda è nel mirino del presidente eletto, che ha minacciato di imporre dazi sui suoi prodotti e accusa Taiwan di derubare l’industria americana dei microprocessori.
« Se gli Stati Uniti limiteranno l’importazione di prodotti taiwanesi, avremo altrettanto…
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