Ottavo morto in Nuova Caledonia dopo una sparatoria che ha coinvolto la polizia

Ottavo morto in Nuova Caledonia dopo una sparatoria che ha coinvolto la polizia
Ottavo morto in Nuova Caledonia dopo una sparatoria che ha coinvolto la polizia
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Un ottavo decesso in Nuova Caledonia. Uno dei due uomini colpiti lunedì dai gendarmi è morto venerdì per le ferite riportate, ha annunciato il pubblico ministero di Nouméa in un comunicato stampa sabato 8 giugno.

I fatti sono avvenuti lunedì nel settore del Col de la Pirogue, a Païta, punto nevralgico della strada che porta da Nouméa all’aeroporto internazionale, da tempo bloccata dai separatisti.

Secondo la versione dei gendarmi, riferita dal procuratore Yves Dupas, essi avrebbero usato l’arma dopo che la loro auto a noleggio, che aveva un foro di proiettile, era stata colpita da un pick-up.

Un giovane di 26 anni

Il deceduto è un uomo di 26 anni, residente al Col de la Pirogue e ferito alla testa da un proiettile balistico secondo la procura.

“Ho un pensiero speciale per questo giovane di Païta che ci ha appena lasciato e di cui conosco i genitori, che provengono dal grande regno di Païta”ha dichiarato sabato il presidente del governo della Nuova Caledonia, Louis Mapou, durante un discorso.

Secondo i primi accertamenti forensi, “la presenza nel cranio di un proiettile metallico” ha causato diverse fratture e notevoli danni cerebrali, ha sottolineato il pubblico ministero.

La Procura ha disposto l’autopsia e le indagini continuano, si legge nel comunicato stampa.

Lunedì il procuratore ha dichiarato di aver aperto un’indagine, affidata alla Sezione Studi di Nouméa “tentato omicidio di pubblico ufficiale”.

L’Unità di Coordinamento dell’Azione sul Campo (CCAT) di Païta, filo-indipendentista, ha fornito un’altra versione dei fatti. Secondo quanto accusano “i miliziani”, si tratta di automobilisti che hanno approfittato dello sgombero della strada da parte della polizia per passare “ad alta velocità aprendo il fuoco con proiettili veri sui nostri giovani posizionati lungo la strada”.

Dall’inizio della crisi, avvenuta lo scorso 13 maggio in Nuova Caledonia, nata dalla sfida dei separatisti a un progetto di riforma costituzionale del corpo elettorale, hanno perso la vita otto persone, tra cui due gendarmi.

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