INDAGINE – Dietro la sparatoria costata la vita a Nicolas si profila la scia di un racket avvenuto nella discoteca Seven. Nella vita notturna della Drôme tutti vedono in questo una nuova intimidazione da parte dei narcotrafficanti marsigliesi, che cercano di impadronirsi del settore.
Romans-sur-Isère piange Nicolas. “Un altro giocatore di rugby”, “COME Tommaso ». Un altro “vittima collaterale” ultraviolenza alle porte della sera, sulle colline della Drôme e dell’Ardèche. Ma a Valence, dietro la sparatoria che ha falciato questo ragazzo di 22 anni all’ingresso del Seven, una discoteca situata a cinque chilometri dalla prefettura della Drôme e frequentata dai giovani, gli operatori della vita notturna sussurrano frammenti di “un’altra storia”. Lontano dal “iniettato di sangue” vendicatore di un pazzo che spara alla folla con una 9 mm dopo che gli è stato rifiutato l’accesso al club. Quella di una nuova forma di racket organizzato. Più radicale, più tenace. Anche più complesso. E che, se già avvelenava la vita dei proprietari dei locali della regione, ora uccide i clienti.
Dietro di esso si profila l’ombra di una mafia situata 200 chilometri più a sud, desiderosa di nuovi territori. Conquista punti da Avignone, a metà percorso. Ed ora, il mondo notturno del bacino del Valentinois. “Nessuno vuole ammetterlo. Ma dobbiamo affrontare i fatti. Trafficanti di Marsiglia voglio fare…
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