Giovedì ad Al Quds, durante la visita del ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot, la polizia israeliana è entrata senza autorizzazione in un sito appartenente alla Francia e ha arrestato due gendarmi francesi.
Sono circa le 16,30 ora locale, giovedì 7 novembre, quando il ministro degli Affari Esteri, Jean-Noël Barrot, in visita in Israele, allora Cisgiordania occupata, si prepara a ritornare nel dominio nazionale di Eléona, detta anche Pater Noster, sul Monte degli Ulivi.
Egli rileva che tre agenti di polizia israeliani si trovano all’interno, sul territorio che appartiene alla Francia da 150 anni, a est di Gerusalemme, nella parte annessa della città. Si ferma davanti alla porta. “Non entrerò perché le forze di sicurezza israeliane sono entrate senza prima ottenere l’autorizzazione della Francia”, ha dichiarato. “Questa situazione è inaccettabile”.
All’interno, tre agenti di polizia israeliani armati affrontano due gendarmi francesi che chiedono loro di andarsene. La polizia israeliana si è rifiutata e li ha arrestati davanti ai microfoni e alle telecamere dei giornalisti. “Non parlarmi né toccarmi”, ha detto uno dei gendarmi. “Se non vieni ti arresteremo”, ha risposto un agente di polizia israeliano. “Sei sicuro di voler arrestare i soldati francesi?”, continua il gendarme.
I gendarmi francesi verranno rilasciati 20 minuti dopo. Padre Laurent ha assistito alla scena. È rettore della chiesa di Sainte-Anne, un’altra tenuta francese a Gerusalemme. “La convenzione è che non entrino. Il servizio di protezione delle personalità israeliane vuole integrare il servizio di protezione francese, spiega. E così Israele insiste nel voler dire che è di casa ovunque in questo territorio.
Le autorità israeliane negano di essere all’origine dell’incidente diplomatico e assicurano che le questioni di sicurezza erano state chiarite prima della visita. L’ambasciatore israeliano convocato dalla Francia Il Quai d’Orsay condanna queste azioni in un comunicato stampa e assicura che l’ambasciatore israeliano in Francia sarà convocato nei prossimi giorni.
Una fonte diplomatica ha confidato giovedì sera che si aspettava spiegazioni e perfino scuse da parte di Israele, e che altrimenti l’incidente potrebbe andare ben oltre. Non è la prima volta che le autorità francesi si scontrano con la polizia israeliana durante una visita diplomatica in queste zone della Terra Santa.
Nel 2020 Emmanuel Macron ha alzato la voce. Era davanti alla chiesa di Sant’Anna, nella città vecchia di Gerusalemme. Anche Jacques Chirac, nel 1996, si arrabbia: “Cosa vuoi? Che torni sul mio aereo. Questo non è un metodo. Questa è una provocazione” (Non è un metodo, è una provocazione).
Da 150 anni la sovranità francese viene esercitata su quattro domini nazionali. Un’eredità dei rapporti privilegiati dell’epoca con l’Impero Ottomano e gli aristocratici locali. Un patrimonio che Parigi intende difendere.
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