Giovedì 7 novembre il parlamento israeliano ha adottato una legge che consente l’espulsione nella Striscia di Gaza dei parenti stretti di individui che hanno perpetrato crimini. “attacchi terroristici” nel Paese, un testo denunciato dai difensori dei diritti della minoranza araba.
La legislazione, introdotta dal parlamentare Almog Cohen, membro del partito di estrema destra Otzma Yehudit (Forza ebraica), autorizza il ministro degli Interni a espellere i familiari da “terroristi (…) se fossero a conoscenza in anticipo dei piani di attacchi terroristici, ma non abbiano fatto tutto ciò che era in loro potere per impedirne l’attuazione”.
Il potere avrà anche il ministro dell’Interno “espellere familiari che esprimono sostegno al terrorismo o pubblicano dichiarazioni che elogiano o incoraggiano atti di terrorismo o un’organizzazione terroristica”. Questi cittadini israeliani potevano essere espulsi per un periodo compreso tra sette e quindici anni, mentre i residenti permanenti o temporanei per un periodo compreso tra dieci e venti anni.
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“Punizione collettiva” dei palestinesi
Questa legge, sostenuta da anni dall’estrema destra, mira, secondo i suoi promotori, a dissuadere i cittadini arabi di Israele, che vivono in Israele e nell’annessa Gerusalemme Est, dal compiere attacchi anti-israeliani. “A partire da oggi, qualsiasi padre, madre, ragazzo, ragazza, fratello, sorella o coniuge che si identifichi e sostenga un membro della famiglia che ha danneggiato cittadini israeliani sarà deportato”.ha dichiarato in un comunicato Itamar Ben Gvir, ministro della Sicurezza nazionale e leader del partito Forza Ebraica.
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Un portavoce di Cohen ha detto all’AFP che la legge si applicherà alla famiglia di chiunque abbia compiuto un attacco terroristico, non necessariamente a coloro che sono stati condannati in tribunale, e che agirà come una procedura rapida. Non ha specificato come queste famiglie verranno inviate a Gaza, territorio assediato e devastato da più di un anno di guerra dopo il sanguinoso attacco di Hamas al sud di Israele il 7 ottobre 2023. Secondo l’ultimo rapporto pubblicato giovedì dall’agenzia sanitaria Ministero del governo di Hamas a Gaza, da quella data sono morte nel territorio palestinese 43.469 persone.
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Adalah, il centro legale per i diritti delle minoranze arabe in Israele, ha denunciato a “pericolosa escalation nella repressione legislativa israeliana dei diritti dei palestinesi, sotto la maschera della lotta al terrorismo”. In un comunicato stampa, l’organizzazione ha anche criticato a “punizione collettiva” I palestinesi, convinti che la legge andasse contro il diritto internazionale perché rafforzava il diritto internazionale “sistema giuridico a due livelli” Israeliano.
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