Degna di una tragedia di Racine, la morte di Luigi XIV inizia il 10 agosto 1715. Al ritorno dalla caccia a Marly, il re avvertì un forte dolore alla gamba. Il suo medico Fagon gli diagnostica la sciatica e non cambierà idea. Compaiono presto delle macchie nere: è cancrena senile. Nonostante il dolore lancinante, il re fa i suoi soliti affari: intende assumere fino in fondo le sue funzioni. La vecchia quercia sembra inestirpabile e suscita l'ammirazione di tutti. Il 25 agosto, giorno della sua festa, dovette comunque andare a letto. D'ora in poi non lascerà mai più la sua stanza.
Si sviluppa la cancrena e il 26 raggiunge l'osso. I medici si ritrovano impotenti. Lo stesso giorno, il re riceve il suo pronipote, di cinque anni, il futuro Luigi XVper dargli un consiglio. Gli raccomanda di dare sollievo al suo popolo e di evitare il più possibile la guerra: “È la rovina dei popoli”. Consapevole di non averlo fatto lui stesso, gli chiede di restare un “principe pacifico”.
Ma la morte impiega più tempo del previsto. Il re salutò tre volte La signora de Maintenon e due volte a Corte. Brun, un provenzale che afferma di avere una cura miracolosa, è autorizzato ad avvicinarsi al letto reale il 29 agosto. Il fatto è che il re si sente meglio. Ma il male è lì, sempre più profondo. Luigi XIV cadde finalmente in semi-coma il 30 e il 31. Morì il 1È Settembre al mattino. Il suo corpo viene esposto per otto giorni nel salone Mercury. Fu trasportato il 9 settembre a Saint-Denis, la necropoli dei re di Francia.
Filippo II d'Orléans, nipote di Luigi XIV, diventa reggente del regno in attesa della maggioranza del futuro Luigi XV. Iniziano i litigi familiari: il 2 settembre il reggente fa annullare al Parlamento di Parigi il testamento del re, che gli confisca parte delle prerogative. La Corte lasciò Versailles per Vincennes il 9 settembre e vi rimase fino a dicembre. Il duca d'Orléans insedierà il futuro re alle Tuileries e governerà dalla sua residenza al Palais-Royal. Filippo V di Spagna, dal canto suo, non ha rinunciato del tutto alle sue pretese al trono di Francia nonostante il Trattato di Ryswick del 1713. Una nuova guerra si profila e con essa un nuovo capovolgimento delle alleanze in Europa.
ANEDDOTO
Il re riceve il suo pronipote di cinque anni, il futuro Luigi XV, per dargli i suoi consigli. Gli raccomanda di dare sollievo al suo popolo e di evitare il più possibile la guerra: “È la rovina dei popoli”! Consapevole di non averlo fatto lui stesso, gli chiede di restare un “principe pacifico”.