Giovedì la Russia ha esortato gli alleati occidentali dell’Ucraina ad aprire i negoziati con Mosca altrimenti rischieranno “la distruzione del popolo ucraino”. poche ore dopo un nuovo “massiccio” attacco di droni a Kiev.
A più di due anni e mezzo dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, Mosca è in una posizione forte sul fronte orientale, dove il suo esercito avanza sempre più velocemente contro sempre meno truppe ucraine ben equipaggiate.
Il capo del Consiglio di sicurezza russo ed ex ministro della Difesa, Sergey Shoigu, ha esortato le potenze occidentali, in tono minaccioso, ad aprire negoziati favorevoli a Mosca.
“La situazione nel teatro delle ostilità non è favorevole al regime di Kiev. L’Occidente aveva una scelta: continuare a finanziare [l’Ukraine] e distruggere il popolo ucraino oppure ammettere la realtà esistente e avviare i negoziati”, ha affermato.
Queste dichiarazioni arrivano all’indomani dell’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, principale alleato politico e militare dell’Ucraina.
Durante la sua campagna elettorale, Trump, che si vantava di poter porre fine alla guerra in un giorno, ha ripetutamente denunciato l’entità degli aiuti forniti a Kiev.
La palla ora è nel campo degli americani, ha detto giovedì il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.
“Vedremo se ci saranno proposte” da parte della nuova amministrazione, ha dichiarato.
I commenti di Shoigu arrivano anche dopo un'altra notte di bombardamenti aerei su tutto il Paese, un nuovo attacco “massiccio” da parte di droni russi, che ha provocato il ferimento di due persone, e la cattura rivendicata da Mosca di un nuovo villaggio nell'est dell'Ucraina.
La Russia ha sistematicamente preso di mira la capitale ucraina con attacchi di droni e missili sin dal primo giorno della sua invasione lanciata nel febbraio 2022.