Privato del pareggio sabato scorso in casa dello Sclessin a causa di un errore arbitrale, il Saint-Trond presenterà un reclamo ufficiale all’URBSFA. Ma dalla vicenda del “penaltygate” tra Anderlecht e Genk della scorsa stagione, la possibilità di rigiocare una partita non esiste più.
È scoppiata una battaglia legale sulla questione della ripetizione della partita tra Standard e Sint-Truiden. Per evitare problemi simili in futuro, l’amministratore delegato Lorin Parys ha deciso che le partite non verranno mai più rigiocate, anche in caso di errori arbitrali. Quindi, anche se Sint-Truiden potesse esprimere le sue lamentele, il risultato non cambierà.
La denuncia delle Canarie è preparata dal direttore tecnico André Pinto, dal presidente David Meekers e dall’avvocato Kristof De Saedeleer.
I vertici di Sint-Truiden hanno lavorato nei giorni scorsi sui dettagli legali della denuncia per giustificarla a fondo. Mercoledì la denuncia non era ancora arrivata all’URBSFA, anche se il Sint-Truiden ha sette giorni di tempo per presentarla dopo la partita.
Ciò dà al club il tempo di perfezionare il proprio reclamo ed esplorare le opzioni per un risultato positivo. Una volta pronta la denuncia, l’avvocato De Saedeleer la trasmetterà all’URBSFA.
All’interno del sindacato belga, il dipartimento di arbitrato si occuperà del reclamo, perché il problema riguarda l’arbitrato. L’arbitro capo Kevin Van Damme, insieme ai suoi assistenti e alla squadra del VAR, hanno contribuito alla decisione controversa. Un anno e mezzo fa, il Sint-Truiden aveva già presentato un reclamo contro l’arbitrato, che si è concluso con un incontro privato tra il club e il Dipartimento Arbitrale.