Nel corso di una conferenza stampa organizzata mercoledì 6 novembre a Bastia, il collettivo “Agissons contro il caro carburante in Corsica” ha voluto “rilanciare la questione” del prezzo della benzina nell’isola, evocando “profitti record” per alcuni prodotti petroliferi gruppi.
Azienda
Dalla vita quotidiana alle grandi questioni, scopri i temi che compongono la società locale, come la giustizia, l’istruzione, la salute e la famiglia.
France Télévisions utilizza il tuo indirizzo email per inviarti la newsletter “Società”. Potrai cancellarti in ogni momento tramite il link in fondo a questa newsletter. La nostra politica sulla privacy
“Vogliamo rilanciare la questione del caro carburante in Corsica”.
È questo il tema della conferenza stampa organizzata mercoledì 6 novembre a Bastia dal collettivo “Azione contro il caro carburante in Corsica”.
Frédéric Poletti e Jean-Marc Andreani, rappresentanti del collettivo, hanno parlato in particolare dei vantaggi di alcune aziende dell’isola.
“Nel 2023, i profitti cumulati di Total Corse, Vito Corse e Corsica Oil Depots (DPLC) hanno raggiunto gli 11 milioni di euro, un record, indicano. Questi utili hanno fruttato dividendi per 10,7 milioni di euro, un altro record. Questi dividendi furono confiscati alla sfera economica insulare per essere versati a Total France e Rubis.”
Per quanto riguarda il DPLC, il collettivo sostiene che essi “ha registrato un calo dei volumi stoccati del 3,4% nel 2023 e il suo fatturato è diminuito solo dello 0,21%”. E per dedurre: “Ciò suggerisce che i costi di stoccaggio sono aumentati per compensare il calo dell’attività”.
Da qualche tempo nell’isola i prezzi alla pompa sono leggermente scesi e sono tornati sotto la soglia dei 2 euro al litro. Tuttavia, nella sua argomentazione, l’associazione menziona ripetutamente a “inazione” riguardo a questa questione.
Se l’Assemblea della Corsica votasse nell’autunno del 2021 una delibera che chiede l’istituzione di una regolamentazione dei prezzi nei distributori di benzina insulari, il collettivo ritiene che questo “la richiesta era mal formulata”.
Tuttavia precisa che ciò lo ha reso possibile”il deferimento automatico all’Autorità garante della concorrenza per presunte pratiche nel settore della fornitura, stoccaggio e distribuzione di carburanti in Corsica”.
Ma da allora, per il collettivo, “non è successo più molto”.
“In questo caso molti punti sono rimasti irrisolti. Ad esempio, nel 2021, davanti a tutti i consiglieri territoriali, il presidente del consiglio esecutivo della Corsica ha affermato di aver avviato due studi: il primo sulla distribuzione nell’Isola di biocarburanti meno inquinanti. i carburanti; il secondo riguardava uno studio d’impatto sulla regolamentazione dei prezzi. I risultati erano attesi per ottobre 2021. Da allora… Niente.”
La regolamentazione dei prezzi aveva dato luogo a scambi di lettere, in particolare con l’allora ministro dell’Economia, Bruno Lemaire, che aveva sottoposto la questione al Consiglio Generale dell’Economia (CGE), dell’Industria e dell’Energia e delle Tecnologie quello dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile.
“Da… Ancora niente!”, sottolinea il collettivo prima di discutere del processo di Beauvau.
“Durante l’ultima riunione della conferenza sociale, il presidente dell’esecutivo della Corsica ci ha chiesto se eravamo d’accordo che l’aspetto sociale fosse integrato nelle discussioni del processo di Beauvau. Tutti i partecipanti, noi compresi. Abbiamo votato a favore, ma abbiamo insistito che se ci fossero degli ostacoli riguardo agli sviluppi istituzionali, ciò non inciderebbe sulle discussioni sull’aspetto sociale Sentire, negli ultimi mesi, gli eletti della maggioranza territoriale affermare che per ottenere la regolamentazione dei prezzi dei carburanti, bisogna prima ottenerla autonomia Questo è completamente falso e non siamo noi, diciamo, è l’Autorità garante della concorrenza.”
Lo dice il collettivo “molto sorpreso anche dall’inerzia di questa stessa maggioranza di fronte all’acquisizione da parte di un fondo d’investimento americano di DPLC tramite il terminale Rubis. Si tratta però di un’infrastruttura essenziale per la nostra isola”.sottolinea Frédéric Poletti che segnala di aver richiesto un incontro con il nuovo prefetto della Corsica, Jérôme Filippini, “che proviene da un territorio, la Riunione, dove i prezzi sono regolamentati con precisione a causa di un monopolio (quello del gruppo Rubis)”.
I rappresentanti di “Legge contro il caro carburante in Corsica” hanno chiesto anche di incontrare il ministro Catherine Vautrin, oggi responsabile del dossier relativo allo sviluppo istituzionale dell’isola.