Guerra in Ucraina: la Corea del Sud non esclude l’invio diretto di armi all’esercito ucraino
La Corea del Sud non esclude la consegna diretta di armi all’Ucraina, ha annunciato giovedì il presidente sudcoreano, riferendosi ad un possibile aggiustamento della politica di Seul in questo settore.
Pubblicato il 07/11/2024 alle 07:40
Il governo di questo Paese, grande esportatore di armi, aveva già fatto sapere che stava studiando la possibilità di inviare armi direttamente a Kiev, in risposta allo schieramento di soldati da parte di Pyongygang per sostenere Mosca nella sua guerra contro l’Ucraina.
Finora si è opposto a questo a causa di una politica nazionale di lunga data che gli impedisce di fornire armi a paesi impegnati in conflitti attivi.
“Ora, a seconda del livello di coinvolgimento della Corea del Nord, adatteremo gradualmente la nostra strategia di sostegno in più fasi”, ha detto il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol in una conferenza stampa a Seul.
“Ciò significa che non escludiamo la possibilità di fornire armi”, ha aggiunto, precisando, senza aggiungere altro, che “se ci impegniamo nel sostegno agli armamenti, consideriamo le armi come una priorità difensiva”.
Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj, 11.000 soldati nordcoreani sono stati schierati nella regione russa di Kursk, al confine con l’Ucraina, per sostenere le forze del Cremlino.
Durante la stessa conferenza, Yoon ha dichiarato di aver concordato, durante uno scambio telefonico con il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, un incontro che avrà luogo “nel prossimo futuro”.
“Penso che avremo l’opportunità di incontrarci durante quest’anno”, ha detto.
Durante questo scambio telefonico i due capi di Stato hanno discusso diversi temi legati alla Corea del Nord, come “l’invio di più di 7.000 palloncini spazzatura, il disturbo del GPS” ed i lanci di missili nordcoreani, ha osservato Yoon.
Mercoledì, la camera alta del parlamento russo ha ratificato un trattato di mutua difesa con la Corea del Nord, concluso nel corso di una rara visita di Vladimir Putin a Pyongyang in giugno, che prevede in particolare un “aiuto militare immediato” reciproco in caso di attacco contro uno dei i due paesi.
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Una partecipazione dei soldati nordcoreani ai combattimenti, che l’Occidente ritiene imminente, rappresenterebbe un nuovo colpo per le truppe ucraine, prive di uomini e armi, che si stanno ritirando su molti tratti del fronte.