Morte dell’artista Ben: “Aveva una mostra per difendere la lingua marsigliese”

Morte dell’artista Ben: “Aveva una mostra per difendere la lingua marsigliese”
Morte dell’artista Ben: “Aveva una mostra per difendere la lingua marsigliese”
-

Non è necessario essere un intenditore d’arte contemporanea per avere accesso alle sue creazioni. La scrittura rotonda di Ben si trova da anni su kit, quaderni e altri prodotti derivati. Con i suoi famosi slogan scritti in lettere bianche scritte a mano su sfondo nero: “Non so cosa dire”, “Fammi un cigno” o “Come faccio a sapere se è arte o no?” – questa ossessione per le parole invitava tutti a mettere in discussione il mondo, la vita e l’arte.

Il famoso artista nizzardo Benjamin Vautier, 88 anni, è stato trovato morto questo mercoledì 5 maggio nella sua casa sulle alture di Nizza, con una pallottola conficcata nella testa. Annie, sua moglie, era morta poco prima di un ictus. Secondo chi gli era vicino, attraverso questo gesto avrebbe voluto ricongiungersi alla donna con la quale era sposato da quasi 60 anni. “Non volendo e incapace di vivere senza di lei, Ben si suicidò poche ore dopo a casa loro.“, si legge in una nota della famiglia.

“Vivere è amare”, aveva esposto nella sua casa l’artista iconoclasta, nato a Napoli e di origine svizzera. Ben è stato anche uno dei rappresentanti più noti del movimento d’avanguardia Fluxus sin dal suo incontro a Londra all’inizio degli anni ’60 con il principale fondatore di questo movimento, George Maciunas. Ha così partecipato alle celebrazioni del 60° anniversario del movimento nel 2022.

-

PREV Queste tendenze di New York che Parigi ha già adottato
NEXT Cosa sappiamo degli attacchi israeliani al fosforo bianco nel sud del Libano