“Noi siamo la grande potenza mondiale”, proclama il presidente democratico in un’intervista trasmessa dalla rivista Time, invocando un ruolo attivo per l’America nel mondo.
Al contrario, gli alleati degli Stati Uniti temono, in caso di vittoria del predecessore repubblicano a novembre, una nuova svolta isolazionista.
“Ho una visione radicalmente diversa” dalla sua, afferma Joe Biden, aggiungendo che “l’elemento principale (della sicurezza americana) sono le nostre alleanze”.
“Lui, Trump, voleva semplicemente abbandonarli”, assicura l’81enne democratico, riferendosi in particolare alle critiche del 77enne miliardario alla NATO.
Il programma del presidente americano in Francia testimonia questa volontà di distinguersi il più possibile dal suo avversario.
Domenica Joe Biden deporrà una corona di fiori al cimitero americano di Bois Belleau (Aisne), in omaggio ai soldati caduti durante la Prima Guerra Mondiale.
Nel 2018 Donald Trump ha rinunciato ad andarci, ufficialmente a causa del maltempo.
Temeva, secondo quanto riferito da alcuni testimoni alla rivista The Atlantic, che la pioggia gli avrebbe disturbato la pettinatura. E avrebbe detto: “Perché dovrei andare in questo cimitero? È pieno di ‘perdenti’.”
Joe Biden visiterà giovedì un altro famoso cimitero americano, quello di Colleville-sur-Mer, in Normandia, e lì incontrerà i veterani.
Prima di partecipare, lo stesso giorno, alla cerimonia internazionale di commemorazione dello sbarco alleato del 6 giugno 1944 a Omaha Beach.
Poi sarà ricevuto venerdì a Parigi da Emmanuel Macron, con una cerimonia di benvenuto, una parata militare e un pranzo di lavoro in programma, prima delle dichiarazioni congiunte alla stampa.
La giornata si concluderà con una cena di Stato, un modo per ricambiare la cortesia del presidente francese, lui che aveva beneficiato dello stesso trattamento a Washington nel dicembre 2022.
Secondo la Casa Bianca i due leader dovranno fare annunci sulla cooperazione nella regione Asia-Pacifico, sulla transizione energetica e sull’energia nucleare.
Tra la commemorazione del “D-Day” e lo splendore dell’Eliseo, il presidente americano si è riservato il venerdì per parlare ai suoi connazionali.
Pronuncerà un discorso su democrazia e libertà da Pointe du Hoc, promontorio preso d’assalto dai “Rangers” americani durante una delle più feroci battaglie dello sbarco in Normandia.
Quarant’anni fa, Ronald Reagan lanciò nello stesso luogo un potente appello a favore della democrazia, “la forma di governo più onorevole inventata dall’uomo”, e per l’affermazione del potere americano nel mondo.
“Noi in America abbiamo imparato l’amara lezione dalle due guerre mondiali: è meglio essere qui (ndr: in Europa), pronti a proteggere la pace, che rintanarsi dall’altra parte dell’oceano, senza “ritorsioni” solo quando la libertà sarà già perduta”, ha detto il presidente repubblicano.
Nel 1984 si riferiva ovviamente alla rivalità con l’Unione Sovietica.
Nel 2024, questi commenti fanno eco al desiderio di Joe Biden di sostenere l’Ucraina contro la Russia o di opporsi alla Cina.
La Casa Bianca ha inoltre annunciato martedì, poco dopo la partenza del presidente americano per la Francia, che incontrerà il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky a margine delle commemorazioni del D-Day, poi al vertice del G7 in Italia.
Ma ovviamente anche a Donald Trump penserà il presidente democratico.
Il repubblicano, che non ha mai ammesso la sconfitta nel 2020, sta conducendo una campagna promettendo “vendetta” contro i suoi avversari politici.
“Qualcosa si è rotto davvero in questo ragazzo” quattro anni fa, ha detto lunedì Joe Biden durante un incontro con i donatori democratici.
“Lo fa letteralmente impazzire”, ha aggiunto, ripetendo, come fa ogni volta, che la democrazia americana sarà “in gioco” durante le elezioni di novembre.
