“O hoist… enc…” ogni volta che il portiere avversario respinge è un'istituzione nel Vélodrome più antica del salto inaugurale di ogni partita. La tendenza non è più verso la tolleranza, anche se ai vertici dell’esecutivo non regna la chiarezza. Il 24 ottobre, Bruno Retailleau, ministro degli Interni, ha contraddetto il suo omologo sportivo, Gil Averous, affermando che “interrompere le partite in caso di cori omofobici era molto complicato”. Resta il fatto che la tribuna Auteuil del PSG resterà parzialmente chiusa per una partita, a causa delle eruttazioni omofobe contro l'OM durante la partita PSG-Strasburgo.
L'OM aveva messo in guardia i suoi sostenitori
Alla vigilia dello scontro contro l'SG del Paris, giocato il 27 ottobre, l'Olympique Marsiglia ha messo in guardia i suoi tifosi da “qualsiasi coro o comportamento offensivo, discriminatorio o omofobico”, ricordando che il club è esposto a sanzioni. Una chiamata non realmente ascoltata. È accusato di cori contro l'avversario in cui sentiamo “figlio di puttana” e soprattutto “froci dei parigini”.
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Libertà di espressione sotto attacco, dicono i sostenitori
Per Rachid Zeroual, tecnico dei Winners, “queste sono pur sempre canzoni e a Marsiglia si parla sempre uno slang diverso dal resto della Francia”. L'emblematico sostenitore della svolta meridionale la vede come un attacco alla libertà di espressione. È categorico: “Non c'è niente di omofobo! Non c'è mai una caccia agli omosessuali dopo le partite! Non ci alziamo la mattina e diciamo a noi stessi: 'Ehi, farò la guerra agli omosessuali “. restano canzoni. Dobbiamo smettere di esagerare.”
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Prima della partita, sulla piazza del Vélodrome, sono stati lanciati i primi insulti. Durante l'incontro, i sostenitori hanno esposto enormi striscioni che designavano il loro bersaglio: “Bruneau Retailleau, sostenitore numero 1 del Manif pour Tous… e noi siamo gli omofobi?” Durante la partita si è sentito un brevissimo coro che insultava i parigini. L'incontro si è concluso senza la minima interruzione.