Alesatrice per tunnel, bacini, allerta: dal disastro del 3 ottobre 1988, Nîmes è in prima linea nella prevenzione delle inondazioni

Alesatrice per tunnel, bacini, allerta: dal disastro del 3 ottobre 1988, Nîmes è in prima linea nella prevenzione delle inondazioni
Alesatrice per tunnel, bacini, allerta: dal disastro del 3 ottobre 1988, Nîmes è in prima linea nella prevenzione delle inondazioni
-

L'alluvione che ha colpito Valencia il 29 ottobre ha riportato a galla il ricordo di un maltempo più che doloroso per la popolazione di Nîmes. Ma la Città ha saputo resistere dopo la catastrofe del 3 ottobre 1988 con azioni e opere tuttora in corso.

Il maltempo micidiale che ha colpito la regione di Valencia martedì 29 ottobre, con i suoi torrenti fangosi, le sue auto incastrate nelle strade delle città, ha riportato a Nîmes ricordi dolorosi. Quel tipo di evento meteorologico eccezionale che lascia un segno indelebile nella mente delle persone ma che può anche essere fonte di iniziative e azioni per evitare di rivivere un simile incubo.

Dopo l'alluvione del 3 ottobre 1988, che costò nove morti e 50.000 vittime e un miliardo di euro di danni ingenti, sono stati realizzati grandi lavori. Essere circondato da colline ed essere una città esposta agli episodi del Mediterraneo e delle Cévennes non aiuta le cose. Per più di dodici anni, nel corso dei due “Papi” (programma di azione per la prevenzione delle inondazioni), è stato necessario e continua tuttora un investimento medio di 12 milioni di euro.

A Papi III fino al 2028

Grazie alla partnership tra lo Stato, la Regione, il Dipartimento, l'Agglomerato di Nîmes Métropole e l'EPTB Vistre Vistrenque, Papi III Vistre permette di programmare molteplici iniziative fino al 2028 per anticipare qualsiasi catastrofe naturale. Sul suo perimetro, una persona su tre vive in una zona alluvionale, ovvero 100.000 abitanti, di cui 70.000 nella sola Nîmes. Una necessità se si considera che da settembre cinque allerte meteo arancioni per temporali e allagamenti preoccupano il Gard.

L’Agglo ci ha ricordato l’estate scorsa che per avere un “livello omogeneo di resilienza”. Questi programmi mirano a migliorare la previsione e l'anticipazione dei fenomeni, a gestire le crisi, a ridurre la vulnerabilità degli alloggi, delle strutture aperte al pubblico, delle attività economiche ma anche ad aumentare il livello di protezione. Alcune iniziative beneficiano anche dei fondi europei Feder. Nîmes è diventata un riferimento.

Dono di Uzès ricalibrato

I lavori idraulici sul Nîmes Cadereaux illustrano da anni questi sforzi. Stiamo parlando di strutture in un'area urbana con 5 km di gallerie. Dopo quella della strada di Alès, l'ultima riguarda i confini di Uzès e Limites. Grazie alla tecnica del tunnel boring, battezzata all'inizio dello scorso luglio in rue Pierre Sémard, la portata sotto la città sarà decuplicata, arrivando ora a 80 m3/secondo, flusso simile a quello di un episodio piovoso come quello dell'8 settembre 2005.

Un'azione cofinanziata dallo Stato (per la metà), dall'Agglo competente (30%), dalla Regione (10%) e dal Dipartimento (10%). La perforazione del tunnel di Uzès dovrà essere completata entro la fine dell'anno, quella dei limiti di valle nel luglio 2025 e dei limiti di monte alla fine del 2026. Tutti i lavori saranno completati entro la fine del 2027. Costo: quasi 90 milioni di euro tasse escluse. Si tratta di limitare l'importanza delle inondazioni per 34.000 abitanti, ovvero un terzo delle sfide del comune.

Bacini di ritenzione giganteschi

Il bacino delle Antiquailles sarà completato nel 2031.
Mezzogiorno libero

Tra le realizzazioni vanno citate 18 dighe a monte del centro cittadino e due bacini di cava come quello attualmente in costruzione ad Antiquailles, a nord di Nîmes. Per quest'ultimo si parla di un invaso idraulico di 1,8 milioni di m3. Ciò equivale al doppio della capacità di tutti i bacini di ritenzione esistenti!

Espada, gestione delle inondazioni a Nîmes

Se la competenza Gemapi (gestione degli ambienti acquatici e prevenzione delle inondazioni) spetta all’Agglo, Nîmes, che dispone ovviamente di un piano di prevenzione del rischio di alluvioni, può contare da vent’anni sul sistema di allarme e di assistenza per la gestione delle crisi per qualsiasi rischio di inondazioni: Espada (Valutazione e monitoraggio delle precipitazioni nelle aree urbane per anticipare l'allerta).

La Città può così osservare e prevedere la situazione idrometeorologica grazie in particolare a una cinquantina di sensori per misurare l'altezza della pioggia e dell'acqua, e progetti di videoidrometria per stimare l'altezza o il flusso. Espada consente previsioni idrologiche aggiornate ogni cinque minuti, identifica gli straripamenti d'acqua e individua rapidamente le aree più colpite. Ha creato quattro livelli di crisi.

Nim'Alabri per proteggere la sua proprietà

Il sistema gratuito Nîm'Alabri, sostenuto dall'EPTB Vistre Vistrenque, consente a proprietari, inquilini e gestori di immobili situati in zone alluvionali di beneficiare di una diagnosi e di un sostegno per proteggere le loro case.

Per conoscere la propria esposizione al rischio viene effettuata la visita dell'abitazione da parte di un geometra che elencherà le misure precise da adottare.

Se il tuo alloggio si trova in una zona alluvionale, il team di Nîm'Alabri fornisce supporto gratuito per preparare qualsiasi pratica di richiesta di sussidio al fine di realizzare i necessari lavori di protezione delle acque. Finanziamenti ottenuti grazie allo Stato, al Dipartimento, all'Agglomerato e al Comune.

-

PREV U20 D2 – L'FC RENEINS VAUXONNE PRENDE IL POTERE… – DISTRETTO CALCIO DI LIONE E RODANO
NEXT perché (sì PERCHÉ) il folle progetto di Alejandro Jodorowksy non ha mai visto la luce?