Ciò che la Francia intende ridurre le proprie emissioni di gas serra

Ciò che la Francia intende ridurre le proprie emissioni di gas serra
Ciò che la Francia intende ridurre le proprie emissioni di gas serra
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Quante centrali nucleari, eoliche e solari nel mix energetico francese? Quante auto elettriche? Come adattarsi alle ripetute inondazioni? Dopo mesi di ritardo e una settimana prima dell’inizio della COP29 a Baku, lunedì 4 novembre la Francia ha presentato le sue tabelle di marcia per l’energia e il clima. E ha confermato l’obiettivo di ridurre le emissioni lorde di gas serra del 50% entro il 2030 rispetto al 1990, ha annunciato il Ministero della Transizione Ecologica.

Per raggiungere questo obiettivo, la quota di fossili (petrolio, gas, ecc.) aumenterà nei consumi finali dal 60% nel 2022 al 42% nel 2030, secondo il Programma energetico pluriennale (PPE), la tabella di marcia della politica energetica francese nei prossimi dieci anni, e la Strategia Nazionale Low Carbon (SNBC), che confermano l'avvio di un programma per la costruzione di reattori nucleari di nuova generazione (EPR2) e un forte incremento. capacità di energia rinnovabile. La Francia ha così confermato il suo obiettivo di installare 1,5 GW aggiuntivi di energia eolica onshore ogni anno, “mantenendo cioè l’attuale ritmo di sviluppo”. Questo tasso consentirebbe di raddoppiare l’attuale parco macchine entro il 2035, portandolo a 40 GW di potenza installata rispetto ai 21 GW del 2022.

Nel corso di questa presentazione, il governo ha inoltre fissato due obiettivi per l'industria automobilistica: la vendita di due terzi di auto elettriche e il 15% di auto elettriche nel parco veicoli francese entro la fine del decennio, rispetto al 2,2% all'inizio del 2024. Una sfida, mentre a ottobre le vendite di auto elettriche rappresentavano il 15% del totale in Francia, in calo su base annua.

Per raggiungere i suoi obiettivi climatici, la Francia dovrà anche “ristrutturare 400.000 case individuali e 200.000 unità abitative collettive ogni anno in media entro il 2030”. Il settore dell’edilizia, che ha ridotto le proprie emissioni di CO22 del 5,5% tra luglio 2023 e giugno 2024, dovrebbe ridurre complessivamente le proprie emissioni a 35 milioni di tonnellate di CO equivalente2 all’anno nel 2030 rispetto a 62 Mt nel 2022 e 93 Mt nel 1990, anno di riferimento, per raggiungere gli obiettivi nazionali, indicano i documenti modellistici presentati lunedì per settore di attività.

Ma anche in questo caso il governo potrebbe trovarsi a dover affrontare le sue contraddizioni, dopo aver annunciato la riduzione del budget per gli aiuti alla ristrutturazione energetica nel 2025, da 4 a 2,5 miliardi di euro.

Il governo avvierà ora la consultazione pubblica, come previsto dalla legge, sul Programma energetico pluriennale (PPE) e sulla Strategia nazionale per le basse emissioni di carbonio (SNBC). Saranno disponibili per la consultazione fino al 15 dicembre. Promessa inizialmente nell'estate del 2023, la presentazione finale del Ppe dovrebbe finalmente avvenire “entro la fine del primo trimestre del 2025”, ha precisato il ministero.

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