Chi succederà a Joe Biden? Kamala Harris o Donald Trump? Risposta all'esito della votazione che si terrà martedì 5 novembre. Nelle ultime settimane sia i repubblicani che i democratici hanno condotto una campagna particolarmente aggressiva. Sono 240 milioni gli americani chiamati alle urne.
Donald Trump, il repubblicano contro la democratica Kamala Harris. Lo scenario del 2016 si ripeterà? Oppure gli Stati Uniti eleggeranno il loro primo presidente donna? Domande attualmente senza risposta per Kavika Knight. Nato 56 anni fa da padre americano e madre marchesiana. Sta seguendo queste elezioni da lontano. Perché sa per esperienza che non tutto si decide nel grande giorno.
“Il candidato che vince il voto popolare non è necessariamente il vincitore che diventa presidente degli Stati Uniti. Nel 2016, Hillary ha vinto il voto popolare contro Trump. E nonostante tutto, ha perso nel voto elettorale. Nel 2020, Biden contro Trump . Biden ha rovinato tutto, ha vinto con 7 milioni di voti. Ma nel collegio elettorale era molto più vicino…Quindi penso che, ad esempio, nelle prossime elezioni, Kamala Harris vincerà nel voto popolare. Ma non è chiaro se vincerà il voto elettorale ed è lì che si riduce tutto. Ecco perché negli Stati Uniti parlano di stati oscillanti.”stima Kavika Knight, 30 anni di residenza a Tahiti
Swing States, i famosi stati swing, come la Pennsylvania, dove il voto elettorale può far oscillare il risultato del voto popolare. Kevin Heminway lo sa molto bene. Nato negli Stati Uniti, lo shaper della Florida si è costruito una reputazione nel mondo del surf polinesiano.
E ogni quattro anni segue attentamente i dibattiti dei candidati per formarsi la sua opinione. “Penso che con l’attuale situazione internazionale, non vogliamo mettere nella posizione di presidente qualcuno che non è in grado di gestire adeguatamente la politica internazionale”, anticipo
Kevin Heminway, che vive a Tahiti da 40 anni.
I turisti americani in vacanza a Tahiti hanno già adempiuto al loro dovere civico. Attraverso il sistema di voto postale o online. “Ho votato in anticipo. In Nebraska riceviamo le schede a casa, un mese prima delle elezioni e le rimandiamo via posta o direttamente via Internet tramite Dropbox”dice Christy, che viene dal Nebraska. Roxanne, del Colorado, ha già adempiuto al suo dovere civico prima di venire qui: “Ho già votato. Davanti al palazzo dove lavoro c’è una postazione per la raccolta delle schede”. Stessa cosa per
Kathy della California,”o“Ho votato due settimane fa, il 18 ottobre, poco prima di venire a Tahiti.”
Una campagna storica con questioni geopolitiche cruciali. Martedì gli americani designeranno 538 elettori. La loro missione: eleggere il 47esimo presidente o il primo presidente degli Stati Uniti… che si insedierà alla Casa Bianca il 20 gennaio.
Rapporto di Kaline Lienard:
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