Il sito web saudita “Elaph” ha riferito questa mattina (domenica) che Israele ha minacciato il governo iracheno di colpire obiettivi nel paese se gli attacchi di droni dal suo territorio fossero continuati o se l'Iran avesse utilizzato il suo territorio per attacchi.
Secondo la pubblicazione, che cita fonti militari, satelliti e mezzi di sorveglianza hanno rintracciato i tentativi iraniani di trasferire missili balistici e relative attrezzature dall'Iran al territorio iracheno. Ritengono che questo trasferimento di missili mirasse a consentire un attacco iraniano contro Israele dal suolo iracheno. Secondo il rapporto, Israele ha inviato messaggi di avvertimento al governo iracheno, chiedendogli di controllare le milizie (sciiti fedeli all'Iran) e di impedire all'Iran di utilizzare il territorio iracheno come teatro di guerra contro Israele.
Una fonte interna al governo iracheno ha detto al quotidiano Al-Akhbar che le minacce israeliane di attacchi in Iraq equivalgono a una guerra psicologica, volta a scoraggiare le milizie filo-iraniane. Il primo ministro iracheno e il ministro degli Esteri hanno parlato con i leader europei, iraniani e regionali per evitare un'espansione del conflitto. “Il governo iracheno non permetterà che il suo territorio serva da punto di partenza per un conflitto che danneggerebbe l'Iraq”, ha detto.
Le fonti hanno inoltre chiarito che tutte le milizie filo-iraniane presenti in Iraq rispettano le decisioni del governo iracheno, ma non possono restare passive di fronte ai “crimini commessi dall'entità sionista”. Affermano che l’Iraq non è la fonte del conflitto, ma che è stato Israele a violare lo spazio aereo iracheno per attaccare l’Iran.
La fonte ha anche sottolineato che l'Iran non ha informato Baghdad delle sue ritorsioni contro Israele dal territorio iracheno, e ha aggiunto che il governo iracheno non permetterà che il suo territorio serva da punto di partenza per un conflitto che potrebbe danneggiare l'Iraq.