Natasha Soobiah, questa donna morta in un incendio due settimane fa a Trois-Rivières, lavorava in telelavoro al momento della sua morte. Radio-Canada ha appreso che la sua famiglia potrebbe ora essere risarcita dalla Commissione per gli standard, l’equità, la salute e la sicurezza sul lavoro (CNESST).
Il 17 ottobre, la madre, 45 anni, è rimasta intrappolata tra le fiamme che divampavano in un condominio in rue des Prairies, nel settore Cap-de-la-Madeleine. Lavorava per Desjardins da diversi mesi e svolgeva compiti nella casa della sua famiglia.
I parenti della famiglia, che dopo l’incendio hanno lanciato un movimento di solidarietà, ora vogliono che la sua tragica morte sia considerata un incidente sul lavoro. Spero che Natasha avrà diritto ad un risarcimento da parte del CNESST
dice Bryan Tranquille, un amico di famiglia. Telelavorava a tempo pieno. Potrebbe essere considerato un incidente sul lavoro e il risarcimento per i suoi orfani sarà di grande aiuto.
Per e-mail, la portavoce del Movimento Desjardins, Chantal Corbeil, ha confermato che l’azienda ha informato il CNESST e che collaborerà con esso, dichiarandosi solidale con la famiglia.
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Foto: CNESST Desjardins
Cosa dice la legge?
La morte di Natasha Soobiah può essere considerata un incidente sul lavoro?
Dall’approvazione della legge che modernizza il regime di salute e sicurezza sul lavoro il 6 ottobre 2021, il luogo in cui si svolge il telelavoro è considerato un luogo di lavoro.
Per essere trattata come una pratica di incidente, qualsiasi situazione deve essere analizzata secondo tre criteri, spiega Ophélie Vincent, avvocato e divulgatrice giuridica presso Éducaloi. Innanzitutto è necessario verificare che la persona lavorasse al momento dell’incidente che ha causato le lesioni o la morte.
aggiunge. Deve verificarsi anche un incidente e un incidente, per la legge, è un evento imprevisto e improvviso. E terzo criterio, l’incidente deve avvenire durante il lavoro.
Alcuni casi di incidenti verificatisi durante il telelavoro sono stati trattati dinanzi ai tribunali, ma poiché il fenomeno è relativamente recente, la giurisprudenza è attualmente in fase di elaborazione. E’ in fase di sviluppo
ha detto Ophélie Vincent. I tribunali stanno iniziando a riceverlo, quindi anche esso inizia ad essere sempre più definito.
La Corte ha riconosciuto che valgono gli stessi obblighi in materia di salute e sicurezza sia che si lavori in ufficio, di persona o in telelavoro.
Nel caso di Natasha Soobiah, il CNESST conferma di essere stato informato della situazione e sta adottando alcune misure per verificare se la legge si applica.
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Dal 2020, più di 800 lavoratori hanno perso la vita in Quebec. È impossibile sapere quanti di loro siano morti durante il telelavoro, poiché il CNESST non conta questi dati.
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Tuttavia, secondo le nostre informazioni, il caso di Natasha Soobiah sarebbe considerato e trattato come una situazione eccezionale.