Ha assicurato che “le interazioni della Russia con la Corea del Nord in campo militare e in altri campi sono conformi al diritto internazionale e non in violazione”, promettendo che non c'è “nessun motivo” per presentare questa “cooperazione” come “una minaccia per qualcuno”.
La Corea del Nord ha inviato 10.000 soldati in Russia per l’addestramento, afferma il Pentagono
Una minaccia che un certo numero di membri del Consiglio hanno sottolineato.
L'ambasciatrice britannica Barbara Woodward ha espresso preoccupazione per i benefici che Pyongyang potrebbe trarre da questo invio di truppe in Russia, in particolare “aiuti militari” che “rischia di rafforzare ulteriormente le tensioni nella penisola coreana”.
Secondo Washington e Seul in Russia si trovano circa 10mila soldati nordcoreani.
Martedì il Pentagono ha dichiarato di aver rilevato un “piccolo numero” di soldati nordcoreani nella regione russa di Kursk, al confine con l'Ucraina.
Se le truppe nordcoreane fossero effettivamente schierate in Russia, “ciò costituirebbe un’ulteriore escalation nel sostegno nordcoreano alla guerra di aggressione condotta dalla Russia contro l’Ucraina”, ha affermato l’ambasciatore francese Nicolas de Rivière.
Conseguenze per la sicurezza europea
“Si tratterebbe di un atto ostile che avrebbe conseguenze dirette sulla sicurezza degli europei, sulla pace e sulla sicurezza internazionale, e non farebbe altro che aumentare la sofferenza del popolo ucraino”, ha aggiunto.
L'ONU, da parte sua, ha dichiarato di non poter confermare queste accuse.
“Abbiamo seguito con profonda preoccupazione le recenti notizie riguardanti il personale militare della Repubblica Democratica della Corea del Nord schierato nella Federazione Russa, compreso il loro possibile dispiegamento nella zona del conflitto”, ha affermato Miroslav Jenca, vice segretario generale dell'ONU Europa.
“Le Nazioni Unite non hanno ulteriori dettagli su questi sviluppi e non sono in grado di verificare o confermare le accuse o le informazioni diffuse”, ha aggiunto.
