Quattro giganti del materiale elettrico sono stati sanzionati per aver fissato prezzi di vendita e limitato la concorrenza, una pratica che ha mantenuto i prezzi artificialmente alti a scapito dei clienti.
Un fulmine scuote il settore delle apparecchiature elettriche. L'Autorità garante della concorrenza ha inflitto una multa record di 470 milioni di euro a quattro grandi aziende francesi: Schneider Electric, Legrand, Rexel e Sonepar. Queste sanzioni fanno seguito alla denuncia di un accordo anticoncorrenziale volto a fissare i prezzi nel settore del materiale elettrico a bassa tensione tra il 2012 e il 2018.
Una sanzione record per gravi pratiche anticoncorrenziali
L'importo complessivo delle sanzioni, superiore a quello cumulato delle sanzioni irrogate dall'Autorità nel 2022 e nel 2023 secondo Le Monde, riflette la gravità dei fatti contestati. Schneider Electric ha ricevuto la sanzione più pesante con 207 milioni di euro, seguita da Rexel (124 milioni di euro), Sonepar (96 milioni di euro) e Legrand (43 milioni di euro). L'Autorità garante della concorrenza ha sottolineato che queste pratiche di fissazione dei prezzi rientrano tra le violazioni più gravi del diritto della concorrenza.
Al centro di questa vicenda c'è il sistema delle “esenzioni”, utilizzato fin dagli anni '90 nei contratti tra produttori e distributori di materiale elettrico. Questo meccanismo, di per sé legale, consente ai distributori di offrire sconti ai clienti finali senza vendere in perdita, grazie ai crediti concessi dai produttori.
Tuttavia, l'indagine ha rivelato che Schneider Electric e Legrand avrebbero abusato di questo sistema fissando i prezzi di rivendita dei loro prodotti, limitando così la concorrenza all'interno della marca. I distributori Rexel e Sonepar avrebbero accettato queste condizioni, preservando i loro margini a scapito dei clienti.
A seguito di tale decisione le aziende interessate hanno espresso il loro disaccordo. Schneider Electric ha dichiarato di “contestare fermamente la conclusione” dell'Autorità garante della concorrenza, secondo Les Echos. Legrand ha inoltre precisato che “respinge categoricamente la denuncia contro di lei” e si riserva il diritto di ricorrere in appello. Rexel ha inoltre annunciato che “si riserva il diritto di ricorrere in appello”, mentre Sonepar si è detta “convinta di aver operato a vantaggio dei propri clienti” e prevede di ricorrere alla Corte d'appello di Parigi.
Un'indagine avviata dal 2018 e un procedimento penale in corso
Il caso è iniziato nel 2018, a seguito di un rapporto dell’Agenzia francese anticorruzione e di un articolo pubblicato su Mediapart, che ha portato a perquisizioni presso le quattro società. Nel 2022, Schneider Electric, Rexel e Legrand sono stati incriminati per “accordo” e “corruzione attiva o passiva”. L'AGCM ha chiarito che la propria decisione non pregiudica l'esito del procedimento penale ancora in corso.
Questa storica sanzione invia un messaggio forte in un settore caratterizzato da un'elevata concentrazione, sia a livello di produttori che di distributori. Mantenendo prezzi artificialmente elevati e limitando la concorrenza, queste pratiche hanno colpito direttamente i clienti finali, in particolare i professionisti e i consumatori dell’energia elettrica. L'Autorità garante della concorrenza insiste sulla necessità di rispettare le regole per garantire un mercato giusto e competitivo.