L’inflazione scende, gli indicatori a bassa capitalizzazione rimbalzano

L’inflazione scende, gli indicatori a bassa capitalizzazione rimbalzano
L’inflazione scende, gli indicatori a bassa capitalizzazione rimbalzano
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I certificati sui panieri di small cap svizzeri ottengono risultati addirittura migliori dei tracker sulle small cap americane.

© Keystone

Pur essendo ancora al di sopra dei rispettivi obiettivi delle principali banche centrali e avendo recentemente mostrato segnali di persistenza, l’inflazione statunitense al 3,4% a fine aprile segnala ai mercati che si sta muovendo nella giusta direzione. Il che alimenta le aspettative (fondate o meno) di una riduzione dei tassi di interesse da parte della Fed anche quest’anno. Aspettative che potrebbero spiegare le recenti performance dei prodotti strutturati quotati sul SIX Structured Products (SIX SP) i cui sottostanti sono costituiti da piccole capitalizzazioni di mercato (small cap).

Emesso il 12 dicembre 2013, il certificato tracker aperto ETRUSS (ISIN CH0230900497) sull’indice Russell 2000 Net TR Index si è apprezzato di quasi il 20% nell’ultimo anno a partire dal 22 maggio 2024. È addirittura aumentato di oltre il 27%. % da fine novembre 2023, secondo i dati della piattaforma SIX SP. Meno pronunciata, ma non per questo meno significativa, è la progressione dei prodotti che coprono il mercato europeo. Pertanto, il tracker ETSMA (CH0108347573) dell’indice STOXX Europe Small 200 TR (EUR), lanciato il 22 gennaio 2010 e quotato anche sul SIX SP, ha guadagnato poco più del 12% in un anno.

L’indice MSCI World Small Cap sovraperforma l’MSCI World dello 0,47% al mese durante i periodi di bassa inflazione.

Tuttavia, la performance più impressionante è quella del tracker che copre le small e mid cap svizzere. Emesso il 20 marzo 2024, il certificato SMCPBC (CH1266284368) sul paniere Swiss Small & Mid Caps Portfolio (CHF) ha registrato un balzo del 40% negli ultimi 30 giorni (al 22 maggio 2024). Si noti incidentalmente che il mese in cui è stato emesso questo prodotto coincide con la riduzione del tasso di riferimento della Banca nazionale svizzera (BNS).

La BNS è la prima grande banca centrale a farlo, citando un contesto inflazionistico significativamente meno teso rispetto all’Eurozona o agli Stati Uniti. Tuttavia, come hanno sottolineato in una nota relativamente recente gli analisti del fornitore di indici MSCI, l’impatto dell’inflazione sulle small cap è tutt’altro che marginale. Pertanto, il recente aumento dei prezzi tracker delle small cap svizzere riflette, su scala locale, un fenomeno universale.

Su un periodo che copre cinque decenni, dal dicembre 1975 al giugno 2023, possiamo infatti osservare che l’indice MSCI World Small Cap sovraperforma l’indice MSCI World dello 0,47% al mese durante i periodi di bassa inflazione. Vale a dire, un’inflazione inferiore al 2%. E che questa sottoperformance si riduce solo allo 0,09% durante i periodi di inflazione superiore al 2%.

Gli esperti di MSCI hanno inoltre valutato l’impatto dell’andamento dell’inflazione sulle small cap. Osservano quindi che le small cap tendono in media a sottoperformare di 13 punti base al mese, quando l’inflazione è in aumento. E che la sua sovraperformance raggiunge in media i 22 punti base, quando l’inflazione diminuisce. “Ciò supporta le aspettative secondo cui il calo dell’inflazione coincide con la crescita economica e che le small cap tendono a beneficiare dei primi cicli economici”, scrivono gli analisti di MSCI.

Gli emittenti optano per una selezione di titoli aventi come universo iniziale dei titoli gli indici SPI, SMIM o SPI Extra.

Osserveremo un aumento delle emissioni di prodotti con titoli a piccola e media capitalizzazione come attività sottostanti? Avere. Nel frattempo è chiaro che non esistono prodotti con l’indice SPI Extra come sottostante. Questo indice è tuttavia uno dei più rappresentativi delle small e mid cap svizzere, poiché corrisponde all’indice SPI privato dei grandi titoli che figurano anche nello SMI.
Gli emittenti sembrano infatti optare per una struttura composta da una selezione di titoli aventi come universo iniziale di titoli o come benchmark gli indici SPI, SMIM o SMI MID (per le società a media capitalizzazione) o SPI Extra. Questo è lo spirito del già citato tracker SMCPBC sul paniere Swiss Small & Mid Caps Portfolio (CHF), composto da 10 titoli tratti dall’indice SPI Extra.

Per quanto riguarda le prospettive di tali strutture, tutto dipenderà dall’evoluzione dell’inflazione e dalle decisioni delle banche centrali. Si noti, tuttavia, che, su base storica a medio termine (circa 3 anni), i prezzi degli indici a piccola e media capitalizzazione rimangono generalmente al di sotto dei loro massimi e hanno finora sottoperformato, in questo periodo specifico, le grandi capitalizzazioni di mercato.

Negli ultimi tre anni, infatti, lo SPI Extra è sceso del 5,20%. Le società a media capitalizzazione dell’indice SMIM hanno addirittura registrato una perdita di oltre il 16% rispetto al guadagno di oltre il 6% delle blue chip dello SMI. Se lo scenario di inflazione tendenziale al ribasso dovesse confermarsi nei prossimi mesi, lo spazio di crescita dei prodotti a partecipazione strutturata su small e mid cap potrebbe quindi essere significativo, anche dopo il recente rimbalzo.

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