Il giorno dell’attesa, quest’arma efficace per frenare l’ondata di assenze per malattia di breve durata per i dipendenti pubblici

Il giorno dell’attesa, quest’arma efficace per frenare l’ondata di assenze per malattia di breve durata per i dipendenti pubblici
Il giorno dell’attesa, quest’arma efficace per frenare l’ondata di assenze per malattia di breve durata per i dipendenti pubblici
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DECRITTO – Il governo vuole aumentare da uno a tre i giorni di attesa nel servizio civile. Una misura che ha già dato prova di sé quando è stata introdotta, tra il 2012 e il 2014, poi dal 2018 a oggi.

Il giorno dell’attesa, una nuova miccia nella legge finanziaria. In un’intervista rilasciata a Figaro Guillaume Kasbarian, ministro della Funzione pubblica, ha annunciato di voler aumentare il numero dei giorni di attesa dei dipendenti pubblici da uno a tre, per allineare le regole del loro regime a quelle del settore privato. Questo emendamento al bilancio 2025 è accompagnato da un secondo volto a limitare al 90% i rimborsi per le assenze per malattia, come nel settore privato. Il governo intende così lottare contro l’assenteismo dei dipendenti pubblici, che “costerà allo Stato 15 miliardi di euro nel 2022», risparmiando 1,2 miliardi di euro. Questo desiderio del ministro non è frutto del caso, bensì dei risultati convincenti ottenuti in passato con l’introduzione del giorno d’attesa nel servizio pubblico. Questo primo giro di vite ha avuto, secondo lui, “ha permesso di ridurre il numero e la frequenza delle assenze per malattia».

La giornata di attesa – che comporta il mancato pagamento del primo giorno di assenza per malattia – è stata introdotta…

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