Nei supermercati i prezzi si stanno stabilizzando, ma i consumi non riprendono

-
>>

In un ipermercato Carrefour, a Villeneuve-la-Garenne (Hauts-de-Seine), 29 marzo 2023. TOMMASO SANSONE / AFP

Battaglia di annunci per attirare i francesi. Alla Lidl la campagna posiziona le marche su un termometro, oppure confronta lo scontrino con quello di E.Leclerc con lo slogan: “Allora chi è davvero il più economico? » Il suo concorrente gli risponde ponendo il loghi sul tronco di una palma: “Chiunque si chieda quale sia il più economico deve vivere su un’isola deserta. » Nelle ultime settimane, i principali marchi della distribuzione alimentare hanno raddoppiato la loro inventiva per far sapere ai consumatori che offrono i prezzi più bassi, sperando così di attirarli nei loro supermercati.

Leggi anche: Articolo riservato ai nostri abbonati L’inflazione alimentare nella distribuzione di massa si stabilizza su un livello elevato

Aggiungi alle tue selezioni

Perché sugli scaffali il ciclo inflazionistico, accelerato nella primavera del 2022, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, sta giungendo al termine. I prezzi dei prodotti di consumo nei supermercati sono stabili su un anno (-0,1% a maggio), secondo i dati pubblicati dall’istituto Circana giovedì 23 maggio. E questo per la prima volta da novembre 2021, anche se i prezzi restano più cari del 16% rispetto a due anni fa (20% su tre anni). Non abbastanza, però, per incoraggiare i francesi a consumare. In termini di volumi, le vendite dei grandi negozi sono diminuite del 2,4% nei primi quattro mesi dell’anno (+ 0,4% in valore), secondo Circana.

Il fenomeno preoccupa i marchi dei supermercati che dalla fine del 2023 hanno investito massicciamente in campagne di riduzione dei prezzi. Nei negozi il fatturato diminuisce sotto l’effetto meccanico della disinflazione e le quantità vendute non prendono il sopravvento. “Non vediamo alcun cambiamento nei volumi nel primo trimestre”ha riconosciuto Matthieu Malige, direttore finanziario di Carrefour, presentando, il 24 aprile, i dati economici del gruppo per il primo trimestre, cioè un calo del fatturato dello 0,4% in Francia.

“Potere d’acquisto degradato”

Sugli scaffali dei 1.726 punti vendita di Coopérative U – il nuovo nome di Système U – i clienti continuano a fare delle scelte, lamenta il suo amministratore delegato, Dominique Schelcher. Per i prodotti “tasse tradizionali [boucherie, charcuterie, fromagerie, poissonnerie…]è sempre difficile», lui spiega. Nella sezione igiene alcuni clienti continuano ad acquistare “detersivo, ma senza ammorbidente”. Nel corridoio dei prodotti di bellezza, “sui prodotti più costosi, come le creme skincare che costano più di 3 euro, abbiamo fenomeni di deconsumo”. E i marchi del distributore attirano ancora i consumatori. Le vendite in volume dei prodotti U sono aumentate del 3,64% nel 2023.

Ti resta il 54,3% di questo articolo da leggere. Il resto è riservato agli abbonati.

-

PREV Lontano dall’Europa, “la rotta migratoria verso lo Yemen è relativamente sconosciuta anche se lì ogni anno muoiono persone”
NEXT le riprese della seconda parte sono imminenti?