l’Assemblea respinge l’aumento della sanzione per le auto a benzina e diesel

l’Assemblea respinge l’aumento della sanzione per le auto a benzina e diesel
l’Assemblea respinge l’aumento della sanzione per le auto a benzina e diesel
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Questa diretta è ormai finita.

L’Assemblea nazionale dice no al piano del governo di aumentare la sanzione ecologica su quasi tutti i veicoli a benzina e diesel a partire dal 1° gennaio 2025. Questa disposizione è stata respinta, sabato 26 ottobre, con 128 voti, principalmente dagli eletti RN, Ciottisti, LR, socialisti e comunisti. Al contrario, 90 deputati, principalmente macronisti, ecologisti e ribelli, hanno votato a favore del mantenimento di questa disposizione nel progetto di bilancio 2025.

Nessun giorno libero per i parlamentari. Eccezionalmente, le discussioni sul bilancio sono riprese sabato alle 9.00. Si tratta di proseguire il dibattito sulla parte “entrate” della legge finanziaria 2025. L’esame dell’intero testo di bilancio dovrebbe teoricamente essere completato entro mezzanotte, prima del voto solenne di martedì. Per Sandrine Rousseau ci sono pochi dubbi: “Molto probabilmente oggi ci sarà un 49,3”si rammarica il deputato ambientalista su franceinfo.

Votata la limitazione della nicchia fiscale per il trasporto marittimo. Dopo aver perpetuato il contributo eccezionale delle compagnie di trasporto marittimo, in particolare della CMA-CGM, i deputati hanno adottato in prima lettura, sabato mattina, il limite a 500 milioni di euro degli utili applicabili al regime fiscale preferenziale concesso loro.

Venerdì una serie di battute d’arresto di bilancio per il governo. Ha visto il suo disegno di legge finanziaria 2025 (PLF) in gran parte appesantito o tagliato intere sezioni, a volte anche su iniziativa della sua stessa maggioranza relativa in Assemblea, poco mobilitata, se non delusa. Momento clou di una giornata ricca di colpi di scena in questa parte dedicata alle entrate: i sostenitori del governo hanno votato con Rn e deputati ciottisti per cancellare l’articolo sulla sovrattassa temporanea sulle grandi imprese.

Un calendario nebbioso. Con 1.932 emendamenti ancora in programma e un esame che teoricamente dovrebbe concludersi sabato sera prima del voto solenne previsto per martedì, l’Assemblea sembra avviarsi verso un’impasse di calendario. Il governo potrebbe usare il 49,3 per passare senza votazione e riscrivere il testo, ma anche rinviare il resto dell’esame all’inizio di novembre. Ciò avvicinerebbe i dibattiti alla soglia dei 40 giorni, al termine dei quali il testo passerebbe direttamente al Senato. Si potrebbe anche provare ad andare al voto, una bocciatura potrebbe consentire anche l’invio della prima copia al Senato.

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