A poche ore dall’annuncio della morte del presidente iraniano Ebrahim Raïssi in un incidente in elicottero, un altro paese membro del gruppo BRICS+ si trova ad affrontare una situazione preoccupante.
Il re Salman dell’Arabia Saudita, 88 anni, è stato ricoverato in ospedale con una grave infezione polmonare, secondo una dichiarazione della Corte reale.
Questa notizia colpisce duramente l’emergente blocco BRICS+, al quale si sono recentemente uniti l’Iran e l’Arabia Saudita nell’ambito del suo allargamento.
Questo gruppo di Stati, spesso presentato come contrappeso al G7, mira a liberarsi dalla supremazia del dollaro americano e a riequilibrare le forze nell’economia globale.
Secondo le informazioni ufficiali, il sovrano saudita soffre “infezione polmonare” e sta attualmente seguendo “trattamento con antibiotici”.
Il suo stato di salute, raramente menzionato, desta preoccupazione, soprattutto perché re Salman era già stato ricoverato più volte negli ultimi anni per visite mediche.
Se la Corte cerca di rassicurare sulla sua capacità di regnare, l’anziano monarca si mostra sempre più discreto sulla scena pubblica, lasciando le redini del potere al figlio, il principe ereditario Mohammed bin Salman.
Quest’ultimo, già al timone dal 2017, potrebbe essere chiamato a garantire una transizione accelerata in caso di peggioramento delle condizioni di salute del padre.
Dopo la tragedia iraniana con la morte di Raïssi, questa nuova prova per l’Arabia Saudita mette in luce le turbolenze che vive attualmente il gruppo BRICS+, scosso da tragici eventi ai massimi livelli.
Sta iniziando un periodo di incertezza per questa emblematica alleanza di nuove potenze emergenti.
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