Giro 2024: Pogacar, suspense, francese… Le 6 domande della terza settimana

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Un record di 59 anni per Pogacar?

Salvo cadute o malori che ovviamente non vogliamo, Tadej Pogacar ha già vinto questo Giro d’Italia. Questo non manca di rispetto ai suoi avversari, su questo concordano anche loro, ma con 6’41” di vantaggio su Geraint Thomas e 6’56” su Daniel Felipe Martinez, lo sloveno degli UAE-Emirates ha un solo vero avversario: se stesso . Se resta in moto vincerà e, al momento, visto il margine sugli inseguitori, la questione è più sapere quanto lontano arriverà a Roma.

Pogacar: “Ho appena vinto una tappa da sogno”

Con un arrivo accidentato con percentuali elevate al Monte Pana (16a tappa), un arrivo in vetta al Passo Brocon dopo una serie di quattro passaggi (17a tappa), una tappa a priori per avventurieri a Sappada (19a tappa) e la doppia salita del Monte Grappa (20a tappa), Pogacar ha ampi mezzi per portarsi a 10 minuti di vantaggio a Roma. Un margine mai visto al Giro dal… 1965 (11’26” di vantaggio di Vittorio Adorni sull’Italia Zilioli)! Con la doppietta Giro-Tour in vista, lo sloveno potrebbe però accontentarsi di controllare nella terza settimana e restare saggio. Essendo più forte, scaverà sicuramente un po’ più a fondo, ma non è sicuro che supererà gli 8 minuti.

Il podio può cambiare?

Se la tappa di Mottolino ha confermato qualcosa alle spalle di Tadej Pogacar è che la lotta per il podio durerà fino alla fine. “Delusione” di giornata, Antonio Tiberi (Bahrain-Victorious) ha perso 1’09” su Daniel Felipe Martinez (Bora-Hansgrohe) e Geraint Thomas (INEOS Grenadiers) e ora si ritrova a 2’30” dal podio, quindi che Thymen Arensman (INEOS Grenadiers) è a 2’49”. Questo sembra fare molto per l’italiano e l’olandese, il primo ha sofferto nella prima vera tappa di montagna, mentre il secondo ha dovuto correre per Thomas. Difficile quindi immaginarli sul podio di Roma.

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Thomas fatalista: “Abbiamo lasciato che Pogacar facesse quello che doveva fare”

Il podio sarà quindi con ogni probabilità tra Geraint Thomas, Daniel Felipe Martinez e Ben O’Connor. Più esperto, il gallese dell’INEOS Grenadiers sembra un secondo classificato molto più solido di quanto suggerisca il suo vantaggio (15” su Martinez). Un po’ in difficoltà verso Livigno nonostante un esborso molto contenuto (8”), l’australiano della Decathlon-AG2R La Mondiale sembra partire con un piccolo vantaggio sul colombiano della Bora-Hansgrohe, le cui qualità sulle sequenze di sorpassi del 17° la fase e il recupero rimangono una piccola questione. Se dovessimo scommettere su un corridore che esploderebbe nella 3a settimana tra i tre, Martinez sarebbe la scelta logica. Soprattutto perché ha solo 47” di vantaggio su O’Connor.

Quale pilota rientrerà nella terza settimana?

È quasi una tradizione del Giro: la rimonta nella 3a settimana. Ogni anno, un corridore riesce a entrare nella top 10 della classifica generale grazie a una grande terza settimana, come Thibaut Pinot l’anno scorso (dall’11° al 5°), Jan Hirt (dal 12° al 6°) nel 2022 o Joao Almeida (dal 13° al 6°) nel 2021. Considerati i notevoli divari (17’17”) tra i primi 10 e Rafal Majka, il 20°, non dovremmo guardare troppo lontano per la probabile “rimonta” dell’ultima settimana.

11° assoluto, Lorenzo Fortunato (Astana) aveva fatto vedere fin qui ottime cose ed è abituato al rientro alla terza settimana (5 posti conquistati nel 2021, 4 nel 2022 e 2 l’anno scorso) ma il suo fallimento verso Livigno (2’34’ ‘ perso contro Thomas-Martinez) ci lascia temere il peggio. Stesso discorso per Michael Storer (Tudor), che moltiplica le fughe prima di esplodere nel finale. Alla fine è Davide Piganzoli che ci sembra il miglior candidato. 13° assoluto con 18’29”, l’italiano della Polti-Kometa non rappresenta alcun pericolo per Pogacar e nemmeno per il podio ma è a “soli” 9’03” dal 5° posto. E una fuga che dura 10 minuti nella terza settimana non è così rara…

Quale suspense per le maglie distintive?

Per fortuna ce ne sono solo pochi in più per la maglia rosa. Con 109 punti di vantaggio su Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck) a due sprint dalla fine di questo Giro, sembra attualmente altamente improbabile che Jonathan Milan (Lidl-Trek) non vinca la sua seconda maglia ciclamino consecutiva, soprattutto perché sembra essere sopra nella classifica un gruppo enorme e che una fuga potrebbe sorprendere il gruppo a Padova. Molto diverso, invece, il discorso per la maglia azzurra da montagna e per la maglia bianca da miglior giovane.

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Thymen Arensman in cima al Mottolino all’arrivo della 15a tappa del Giro 2024

Credito: Getty Images

Con 94 punti di vantaggio su Simon Geschke (Cofidis) e 107 su Nairo Quintana (Movistar), la maglia azzurra è saldamente appesa sulle spalle di Tadej Pogacar ma ci sono ancora più di 300 punti da consegnare e se lo sloveno deciderà di restare bravo nella terza settimana non poteva più segnare prima della tappa del Monte Grappa. Tutto è ancora possibile. Ciò è tanto più vero per quanto riguarda la maglia bianca visto che solo 1’45” separa Antonio Tibéri da Filippo Zana (Jayco-AlUla), sapendo che Thymen Arensman è a soli 19”. La dinamica è nettamente a favore dell’olandese, più esperto nella terza settimana. Diffidenza anche nei confronti di Davide Piganzoli, in caso di grande fuga.

I francesi possono fare ancora meglio?

Un corridore tra i primi 10, tre tappe… Qualunque cosa accada nell’ultima settimana, questa 107esima edizione resterà un’ottima annata per il ciclismo francese ma, poiché l’appetito vien mangiando (chiedete all’orco Pogacar), verrebbe quasi da chiedersi se I Tricolores alla fine non potevano aspirare a qualcosa di più. Per quanto riguarda la classifica generale, Romain Bardet sembra prendere forza in montagna e il percorso rimanente è chiaramente a suo favore. In particolare questa 20a tappa con la doppia salita del Grappa e un finale dopo una lunga discesa di cui il corridore della DSM-Firmenich potrebbe trarre vantaggio. E con 1’23” dietro Tiberi la top 5 è ​​del tutto possibile.

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Raid pazzesco, accordo, controllo del suo ultimo rivale: il capolavoro di Alaphilippe

Con una terza settimana abbastanza aperta sulla carta e la probabilità di almeno due fughe vittoriose, non c’è dubbio che i francesi punteranno ancora una volta alla vittoria di tappa. Ma riusciranno a metterla a fondo? Saremmo tentati di dire di sì, vista la forma mostrata da Julian Alaphilippe (Soudal-Quick Step) ma anche da Aurélien Paret-Peintre (Decathlon-AG2R La Mondiale), che senza dubbio vorrà imitare suo fratello. Senza dimenticare il compagno di squadra Alex Baudin, che domenica ha perso ogni speranza di entrare nella top 10. La tappa di Sappada è comunque tagliata per le loro qualità. Senza dimenticare ovviamente la 20a tappa e questa discesa finale che attira l’attenzione di Romain Bardet…

Quali obiettivi per Quintana?

È stato lui l’altro grande uomo di questa 15a tappa. Sorpreso da Tadej Pogacar negli ultimi chilometri verso Livigno, Nairo Quintana è andato vicinissimo al ritorno alla vittoria nel Grande Giro, a più di quattro anni dal suo ultimo successo, nella 2a tappa del Giro di Spagna 2019. A 34 anni, il colombiano non è più il corridore che era a metà degli anni 2010 (vincitore del Giro 2014 e della Vuelta 2016, tre podi al Tour de France) ma resta un formidabile scalatore che sta prendendo forza e guarda alla terza settimana con appetito.

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Senza uno sguardo, Pogacar lascia cadere Quintana e accelera verso la vittoria

Se conserva la libertà di inseguire una tappa nonostante l’ascesa di Einer Rubio (9° assoluto), è probabile che molte tappe corrispondano alle sue qualità. Con un inizio di tappa molto duro, il Passo Umbrail in programma e un arrivo in vetta, la 16a tappa ha tutto per accontentarlo, soprattutto perché dovrebbe piovere e fare freddo, cosa che adora. La doppia salita del Monte Grappa gli ricorderà sicuramente la sua vittoria finale nel 2014, soprattutto perché le sue doti in discesa potrebbero tornargli utili. Senza dimenticare la corsa alla maglia azzurra, di cui ormai è uno dei favoriti.

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