In pessima forma nelle ultime settimane, Alexandre Lacazette ha segnato domenica sul campo del Le Havre il suo primo gol stagionale in Ligue 1. Il che non maschera un giocatore in declino secondo Daniel Riolo.
Da diverse settimane l’attacco dell’Olympique Lyonnais è infuocato e questa nuova dinamica è incarnata alla grande da Rayan Cherki e Malick Fofana. Le due ali dell’OL hanno convinto Pierre Sage a renderle titolari indiscutibili, e le speranze della nazionale francese e la pepita belga ripagano questa fiducia. Contro il Le Havre sono stati ancora una volta decisivi, proprio come Alexandre Lacazette. Il capitano del Lione ha segnato il suo primo gol stagionale in Ligue 1, ma questo non dovrebbe nascondere il suo grande svantaggio secondo Daniel Riolo.
Entusiasta dell’OL dopo il successo in Normandia, il giornalista dell’RMC ha semplicemente qualificato Lacazette, confidando che secondo lui l’ex cannoniere dell’Arsenal era davvero in difficoltà e che questo gol non ha cambiato nulla nella sua analisi sul nazionale francese. “Il Lione ha fatto un’ottima partita, un po’ come l’OM contro il Montpellier. Entrambi i club hanno giocato lo stesso tipo di partite e hanno imparato le stesse lezioni. Per quanto riguarda l’OL, stiamo iniziando a prendere davvero forma la squadra. Cherki è il fulcro, è il giocatore attraverso il quale passano tutte le palle” ha analizzato Daniel Riolo prima di discutere il caso Lacazette.
Riolo dubita di Lacazette ma è entusiasta di Cherki e Fofana
“Lacazette, è più complicato ma il suo gol gli farà bene. Si vede ancora che sta meno bene, che non va avanti. Fofana invece avanza a due, si conferma, è forte, è tagliente e molto interessante. Questa è una squadra che comincia a somigliare e che dovremo iniziare a riconsiderare per i primi posti” ha lanciato l’editorialista di After Foot, che si chiede se Alexandre Lacazette riuscirà a ritrovare il suo miglior livello o se il peso degli anni avrà sicuramente la meglio su Lacazette prime. Il generale, 33 anni, conserva comunque per il momento la fiducia di Pierre Sage, nonostante la concorrenza di Mikautadze, Orban e Zaha nella capitale della Gallia.
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