Ogni giorno in questa piccola scuola bretone arrivano un centinaio di cartoline da tutto il mondo

Ogni giorno in questa piccola scuola bretone arrivano un centinaio di cartoline da tutto il mondo
Ogni giorno in questa piccola scuola bretone arrivano un centinaio di cartoline da tutto il mondo
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Cosa succede quest’anno? La storia è tanto bella quanto sorprendente, magica quanto sanno essere – anche – i social network. Perché non è la prima volta che Laurence Lecoeur, insegnante monolingue CE1 della scuola Arzmaël di Plouarzel, immagina questo progetto: chiedere su Internet cosa vogliamo manda cartoline alla sua classe da tutto il mondo. Ma, a pensarci bene, l’ultima volta sono state circa un centinaio le cartoline ricevute nel corso dell’anno. Questa volta sono cento al giorno!

Carte, buste, pacchi invadono le casse rose di plastica poste su un tavolo in fondo all’aula. Questi sono quelli che non sono ancora stati ordinati. Gli altri sono classificati per continenti, in scatole piene di risme di carta, su un altro tavolo: Europa, Asia, Africa, America e perfino Oceania, nessuno rimane vuoto. Vengono riempiti goccia a goccia dai bambini, giorno dopo giorno, dopo il rito del ritiro della posta.

La casella di posta è troppo piccola

Ogni mattina il postino viene a scuola. No, non lascia semplicemente la posta la cassetta della posta, è diventata troppo piccola. “Non ci sta più, ci sono troppe cartoline”, spiega Gabriele, “viene il postino a dare la scatola delle carte alla padrona”. Dentro, al momento, un centinaio di carte al giorno.

Poi c’è l’apertura, e per questi bambini CE1 il cui apprendimento della lettura è ancora recente, c’è la caccia agli indizi. Da dove viene la carta? “A volte i francobolli ci aiutano”, spiega Eline. E lì, sul retro della cartolina di Laëtitia, c’è un francobollo del Canada con molteplici paesaggi autunnali: “Ti mando un piccolo saluto dal Quebec, provincia del Canada. I colori attuali sono identici a quelli sulla mappa. Divertiti a scoprire il mondo!” La carta va nella casella “America”, sopra quella con su scritto “California”.

Quando è scritto sul francobollo, è facile. A volte devi guardare più attentamente. Ecco, l’indirizzo sul retro della busta, per esempio… Oppure bisogna decifrare, come Eline e Naélys, le zampe di mosca della prosa per adulti. “Ciao, cari studenti CE1, vi scrivo da Ginevra, Svizzera.” La Svizzera va bene per le ragazzine, che trovano il paese senza sbocco sul mare sulla mappa dell’Europa.

A volte è più complicato, devi scansionare i paesi, “sui mappamondi, le mappe dei diari” oppure i planisferi appesi al muro. Ehi Nuova Caledonia? La carta nelle mani di Inès ed Emeline viene inviata da questo territorio francese dai gendarmi di Thionville. Devi cercarlo in Oceania. Il territorio verrà poi grattato con un plettro sui grandi gratta e vinci vicino al tabellone. Ancora una volta per Enéa e Léonie, è la Germania!

E a volte anche, ci sono delle insidie. Sul retro della busta c’è scritto: Neufchâtel… In Svizzera? No, quella è Neuchâtel! Dice Neufchâtel-Hardelot, ecco una lettera di una casa di riposo del Pas-de-Calais, una facilitatrice che vorrebbe che i bambini mandassero a loro volta un messaggio agli abitanti della sua casa di riposo. Ci sono molte mappe della Francia, ma sulla mappa colorata da Maéline, le Côtes d’Armor e Ille-et-Vilaine sono ancora tutte bianche…

Caramelle, cioccolata e giochi da tavolo

E ci sono anche delle sorprese molto carine, perché le spedizioni a volte sono pacchi, entusiasmano Elouan, Marceau e Arthur. “A volte ci sono caramelle, piccoli regali, adesivi, giochi da tavolo. Lì è un quiz intorno al mondo, con domande: ‘Dove sono le piramidi?’ In Egitto.” Jules ed Erell hanno tra le mani le tavolette di cioccolato Poulain, cioccolato bianco. Hanno accompagnato questa carta: “Ciao a te, un piccolo saluto da Blois. Non è la fine del mondo, ma è comunque un buon inizio. Come noi di Blois, grande cioccolatiere, te ne ho mandato un piccolo assaggio.”

11.000 condivisioni su Facebook in una settimana

“Avevamo programmato da diversi anni di ricevere cartoline da tutto il mondo e di solito le persone ci portavano semplicemente una cartolina dal loro viaggio o dal paese in cui alloggiavano,” ricorda Laurence Lecoeur, l’insegnante. Ma questa volta l’algoritmo di Facebook ha mandato all’aria il progetto: “Ecco, quest’anno, in relazione ad un messaggio postato su Facebook, abbiamo avuto 11.000 azioni in una settimanala gente sparge la voce. E lì riceviamo più di cento cartoline ogni giorno. Questa è la magia dei social media. A volte critichiamo, diciamo che forse è pericoloso, ma questo è davvero l’aspetto positivo. È andato davvero molto più in là di quanto pensassi. È fantastico, passeremo tutto l’anno lì!”

Ricevere mappe da tutto il mondo quando vivi in ​​una delle scuole più occidentali della Francia lo è buono per imparare la geografiama non solo! Dietro la geografia c’è anche questa domanda: perché si parla francese in questo paese dove è stata affissa la mappa? Gli studenti del CE1 imparano anche a fare ricerche, a leggere vari scritti e anche a scrivere, perché alcune persone fortunate avranno delle risposte. La polizia, la casa di cura, senza dubbio, ma anche questa classe dagli Stati Uniti. “Sarà un grande progetto di scrittura.”

Quel che è certo è che una risposta avrà la piccola Eole, lei che insieme alla mamma ha anche inviato foto di sé mentre va a scuola sullo slittino, o accanto a un uomo vestito di rosso. Eole, secondo nome, Ewen. Il resto sono Milo, Jacob e Maël che lo decifrano: “Mia madre è bretone. Vivo in Finlandia, in Lapponia, nella città di Rovaniemi, sul circolo polare artico, è lì che vive Babbo Natale, Joulupukki in finlandese.”

La lettera di Eole è una delle decine che arrivano a scuola ogni giorno. Ma cosa fare durante le festività di Ognissanti? Laurence Lecoeur prese accordi con il postino. Durante le due settimane, le cassette della Posta saranno depositate presso la casa Services… Ci sarà sicuramente un po’ di da fare all’inizio dell’anno scolastico!

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