Un centinaio di ciclisti si sono riuniti davanti al municipio di Limoges il 19 ottobre per onorare la memoria di Paul, investito da un automobilista a Parigi pochi giorni prima. Attraverso questa tragedia, molte persone nel Limosino riconoscono la violenza stradale di cui sono spesso vittime.
Gli essenziali del giorno: la nostra selezione esclusiva
Ogni giorno la nostra redazione vi riserva le migliori notizie regionali. Una selezione solo per te, per rimanere in contatto con le tue regioni.
France Télévisions utilizza il tuo indirizzo email per inviarti la newsletter “L’essenziale del giorno: la nostra selezione esclusiva”. Potrai cancellarti in ogni momento tramite il link in fondo a questa newsletter. La nostra politica sulla privacy
Sono vestiti con casule riflettenti “triste e arrabbiato”. Il 19 ottobre, circa 100 persone si sono riunite nella piazza del municipio di Limoges intorno alle 17:45, su appello dell’associazione Véli-vélo. Rendono omaggio a Paul Varry, deliberatamente investito da un automobilista a Parigi il 15 ottobre 2024.
È stato osservato un minuto di silenzio.
La morte del giovane ha commosso le comunità ciclistiche di tutta la Francia. Tutti qui pensano al comportamento pericoloso di alcuni automobilisti che incontrano durante i loro viaggi.
“Ciò che Paolo ha sofferto è stata la violenza che incontriamo quotidianamente. Ciò che vogliamo denunciare oggi è la banalizzazione di questa violenza stradale”, confida Gabin Fabre, vicepresidente dell’associazione Véli-vélo, che promuove l’uso della bicicletta a Limoges.
“Ad esempio, gli automobilisti che perdono la pazienza perché un vecchio nonno come me riesce ad andare più veloce delle auto in piano nelle ore di punta, illustra un altro ciclista più anziano di Limougeaud. Succede che ci sorpassiamo due o anche tre volte, e finisce per infastidirli e sorpassano pericolosamente.“
Dice: “Un giorno stavo prendendo rue Montmailler e una macchina era parcheggiata sulla pista ciclabile. Ho bussato al finestrino e il passeggero è sceso, mi ha spintonato ed era pronto a darmi un pugno. È stato l’autista a uscire e a difendermi. Inoltre ho avuto il sostegno di tutti gli automobilisti in fila, mi ha scaldato il cuore.”
A Limoges, città che secondo loro è in ritardo rispetto al numero sempre crescente di ciclisti, questi appassionati delle due ruote si battono per ulteriori sviluppi, in particolare per piste ciclabili sicure.
A Guéret, una ventina di persone si sono riunite per un omaggio davanti al municipio, alla presenza del sindaco e del suo primo vice.
-