Gérard Depardieu e la giovane a cavallo in Un’indagine complementare: le rivelazioni della JDD che afferma che “i giunchi sono scomparsi” e “che nessuna telecamera è stata puntata sull’attore durante la sequenza” – Video

Gérard Depardieu e la giovane a cavallo in Un’indagine complementare: le rivelazioni della JDD che afferma che “i giunchi sono scomparsi” e “che nessuna telecamera è stata puntata sull’attore durante la sequenza” – Video
Gérard Depardieu e la giovane a cavallo in Un’indagine complementare: le rivelazioni della JDD che afferma che “i giunchi sono scomparsi” e “che nessuna telecamera è stata puntata sull’attore durante la sequenza” – Video
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Si tratta di rivelazioni che rischiano di cambiare tutto nell’affare Depardieu / Complemento d’indagine e soprattutto che rischiano di rimettere in discussione l’esistenza stessa di questo programma investigativo se scopriamo che non solo le immagini sono state manipolate, ma anche se tale manipolazione è stata deliberatamente nascosti dalla produzione, responsabili dello spettacolo e addirittura coperti dalla gerarchia di Télé.

Secondo un’inchiesta pubblicata dal “Journal du Dimanche”, nessuna telecamera puntata su Gérard Depardieu durante le riprese della famosa scena alla scuderia che sconvolse l’opinione pubblica e che sembrava mostrare l’attore fare commenti osceni apparentemente rivolti ad una bambina mentre era a cavallo:

“Se mai galoppa, lei viene. È la mia bambina, continua così. Vedi, sta grattando lì”, potevamo sentire dalla sua bocca, nel momento in cui la bambina appariva sullo schermo, passeggiando su un pony.

Lo ha ammesso lo stesso redattore, Emmanuel Baert, che ha testimoniato sotto giuramento il 12 gennaio, durante l’udienza davanti a un tenente di polizia, alla quale ha avuto accesso la JDD. “La telecamera non era su di lui in quel momento”, ha ammesso.

Il JDD ha potuto consultare anche i verbali di altri due protagonisti coinvolti nei “famosi” rush dello spettacolo. Al centro della vicenda c’è il primo, Anthony Dufour, fondatore di Hikari Productions, società in possesso delle immagini dal 2018.

È stata questa società a realizzare i primi lavori dopo aver accompagnato Yann Moix in Corea del Nord per il suo progetto cinematografico. È stata anche Hikari a curare il servizio trasmesso da Complément d’investigation su France 2.

Interrogato dal poliziotto se avesse visionato tutto il documentario, ha subito risposto negativamente, precisando di aver visionato solo “piccoli spezzoni”. Aggiunge che il regista, Damien Fleurette, “sicuramente” ha guardato tutto.

Il quotidiano della domenica menziona un altro problema nella dichiarazione di Anthony Dufour quando afferma:

” Ovviamente. Si rivolge alla bambina e lascia intendere che andare a cavallo è un’attività masturbatoria. La bambina lo sentì e si voltò. »

La JDD precisa poi: “Anthony Dufour implica quindi che una ragazza coreana di circa dieci anni avrebbe capito le parole di Depardieu (in francese)!”

Quindi per sapere esattamente cosa è stato girato basta guardare i filmati, ma sarebbero… scomparsi! “Non so dove siano”, ammette durante l’udienza, precisando che i giunchi a volte possono essere distrutti.

Tuttavia, Damien Fleurette ha convalidato il rapporto dell’ufficiale giudiziario presentato da France Télévisions lo scorso dicembre, aggiungendo sorprendentemente: “Questo non è successo da noi, è successo a France Télévisions, credo. »

In sintesi, non solo nessuna telecamera era puntata su Depardieu durante la controversa sequenza, ma nessuno dei tre protagonisti del montaggio sembra sapere cosa sia successo ai famosi rush!

L’attore ha sicuramente fatto queste osservazioni, ma allo stato attuale, non c’è nulla che provi che stesse prendendo di mira la bambina…

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